I cubani aspettano sempre,sono un po' come quegli ufficiali che nel film "il deserto dei tartari" aspettavano guardando il deserto un nemico che non arrivava mai e intanto gli anni passavano.
I cubani aspettano che il cambio tanto annunciato in campo economico,arrivi davver che nascano nuove opportunita' e che salir dal pais non resti la sola opzione.
Nell'ultimo viaggio,sicuramente a causa della crisi,ho trovato la gente piu' disillusa perche' i cambiamenti annunciati non hanno inciso molto sulla loro qualita' della vita.
I giovani sono quelli piu' inquieti,non vedono prospettive per il loro futuro,molto ti dicono che devono ringraziare la Rivoluzione se hanno potuto studiare e se mangiano ogni giorno,ma questo non basta se non hai un futuro che ti possa garantire un giusto tenore di vita per te e le tua famiglia.
Aspettano,sanno che coi Castro in vita i cambiamenti saranno con contagocce ma non sanno cosa accadra' dopo,ne' se i cambiamenti che avverranno al termine della generazione che ha fatto la Rivoluzione saranno in meglio o in peggio.
Dall'interno si vede meno ma io dall'esterno in questi quasi 12 anni ho visto cambiare tante cose,migliorare le loro condizioni di vita ,ma quando queste migliorano aumentano anche le aspettative e le richieste.
Credo che tutti loro sappiano che nel mondo che verra' lo stile di vita che hanno avuto fino ad oggi,gozadera e lavorare il meno possibile,non sara' piu' frequentabile ma tutti vogliono vedere i frutti concreti di un eventuale lavoro.
Prendere una licenza per poi non sapere se avvivi a pagare l'impuesta non e' cosa che interessa a molti,Cuba e' un ostrica ancora da aprire,le potenzialita' sono infinite e loro lo sanno bene.
Spero che la Rivoluzione abbia ancora la forza per cogliere queste istanze e indirizzare il cambiamento in direzione di un miglioramento del livello di vita dei suoi figli.
Il tempo passa e le occasioni si sprecano,e' il momento di svoltare,di cambiare e di permettere alla gente di vivere meglio,lavorando,e godendo i frutti del proprio lavoro.