Una madre (Vincenzo Sassu)

Creato il 19 novembre 2013 da Tabulerase

Ti ho sempre vista così, come una madre, mia cara Isola. Una madre di cui porto gli occhi, il naso, la bocca: quei tratti tipici che ti caratterizzano e che riconosci in tutti i figli che hai concepito e che per caso incontri in Continente, per le strade di Londra o in quelle di Madrid. A Roma, a Milano e New York.

Che basta uno sguardo a capirlo, una parola pronunciata con il tuo accento ad individuare più o meno esattamente la zona dove li hai messi al mondo, dove li hai cresciuti.

Dove hanno imparato a parlare la tua lingua, a riconoscerne i suoni della campagna e i rumori del mare, a vivere il piacere di respirare a pieni polmoni e poi tornare a casa inebriati dai tuoi profumi.

Quel mondo dove hai insegnato loro il valore della famiglia, l’importanza della memoria, quel senso di identità che ogni volta, riabbracciandoti, li porta a pensare: “Qui, io so chi sono”.

Come una madre, mia cara Sardegna, ora ti guardo negli occhi, ti accarezzo e mi stringo a Te per non lasciarti più…
(Vincenzo Sassu)


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