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Una maledizione? Amy Winehouse si aggiunge al “Club 27”

Creato il 26 luglio 2011 da Yellowflate @yellowflate

Una maledizione? Amy Winehouse si aggiunge al “Club 27”27. Un numero che sembra perseguitare il mondo della musica.

Se ne va un’altra star talentuosa  a 27 anni, Amy Winehouse. La cantante inglese è stata trovata morta nel suo appartamento di Londra, l’autopsia non ha dato risultati eclatanti e, per sciogliere il mistero bisognerà attendere gli esiti del test tossicologico,  ma c’è un altro macabro aspetto di questa irrazionale morte. L’artista inglese, non è la sola ad aver perso la vita all’età di 27 anni, nel corso degli anni sono state diverse le morti che hanno sconvolto il mondo musicale.

Era successo a Brian Jones, chitarrista dei Rolling Stones, nel 1969, a causa di un incidente in piscina. Nel 1970 se ne va un simbolo del rock, Jimi Hendrix; la sua morte è forse una delle più terribili: soffocato dal suo stesso vomito provocato da un cocktail mortale di droga e alcol. Janis Joplin ci lascia meno di un mese dopo, stroncata da un overdose. Il “Re Lucertola”-Jim Morrison, leader dei Doors, se ne va nel 1971. L’autopsia dichiara “arresto cardiaco” ma è chiaro che un arresto cardiaco a 27 anni è assai difficile che arrivi dal nulla, sicuramente anche in questo caso l’alcol e la droga hanno fatto la loro parte.

Arriviamo al 1994. Il 5 aprile muore il leader dei Nirvana Kurt Cobain con un colpo di fucile alla testa. I media e i fans accusano sua moglie, Courtney Love, di omicidio: in realtà era risaputo che Kurt Cobain fosse una persona tendente alla depressione e imbottito di eroina e crack, dunque l’ipotesi più plausibile è il suicidio. Pochi mesi dopo scompare anche Kristen Pfaff, bassista delle Hole, il gruppo di Courtney Love, a causa di un overdose – e qui potremo parlare di maledizione in casa Cobain-Love!

Arriviamo ai giorni nostri. Il 23 luglio 2011 muore Amy Winehouse.

Cosa accomuna tutte queste morti, a parte la musica e l’utilizzo più o meno costante di droghe? Ebbene si: l’età. Tutti questi artisti avevano 27 anni e una carriera artistica ben avviata.

Che lo show-business sia un mondo pieno di insidie e ansie è risaputo, dunque non siamo qui ad accusare e giudicare le loro condotte di vita, ma solo a riflettere su quella che molti chiamano maledizione: possiamo crederci o no, ma non possiamo negare che il Club 27 – così è stato soprannominato – affascina in molti e continua a suscitare tristi sorprese.

Noi possiamo solo ricordare questi artisti con la loro musica e salutare per sempre Amy Winehouse, l’ultima tristemente aggiunta a questo club, una donna di estremo talento e dalla voce straordinaria.

Roberta Marongiu

 

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