Sei guide d’eccezione narrano l’Oltrepò a cavallo fra invenzione, teatro e curiosità.A caccia di un pubblico giovane per i luoghi più affascinanti delle colline .
Sapete qual è l’origine del nome Fortunago? E che cosa significa Oramala? Avete mai decifrato i simboli nascosti negli affreschi di Sant’Alberto di Butrio? A queste domande, fra il serio e il faceto, fra il teatrale e il documentato, hanno risposto sei “maestri”, così li hanno chiamati, di discipline diverse, che nei mesi scorsi hanno condotto altrettanti laboratori nell’Oltrepò pavese. Scrittura, fotografia, narrazione, disegno… sono molti i modi con cui si può raccontare un territorio e il progetto “Nelle Terre dei Malaspina” ha scelto una via originale e di grande impatto. Il risultato è da oggi online sul sito www.terredeimalaspinapavia.it, una mappa georeferenziata in cui quindici luoghi dell’Oltrepò sono raccontati attraverso piccoli video, dalla voce diretta di personaggi come Giuseppe Cederna, David Riondino, il pittore Stefano Faravelli, lo storico Claudio Visentin, lo scrittore Andrea Bocconi e il fotoreporter Alessandro Gandolfi, tutti coinvolti dalla Scuola del viaggio appositamente per questa occasione.
Il progetto “Nelle Terre dei Malaspina” è stato attuato dal GAL – Fondazione per lo sviluppo dell’Oltrepò Pavese, in partenariato con la Provincia di Pavia, e realizzato grazie al contributo di Fondazione CARIPLO. Da giugno ad ottobre più di cento fra aspiranti scrittori, fotografi e pittori, blogger, videomaker e semplici curiosi si sono alternati ai laboratori tenuti dagli esperti ingaggiati per il progetto. Alcuni dei lavori dei partecipanti sono stati caricati sul sito nelle sezioni che parlano proprio di questi laboratori. In occasione di questi laboratori sono stati quindi girati anche i video, che oggi sono raggruppati sul sito, utilizzabili come una vera e propria guida artistico-interattiva di quella parte di Oltrepò che fu regno dei Malaspina. I temi che emergono sono in realtà molti e diversi fra loro: il gusto del camminare lento, l’attenzione ai dettagli simbolici dell’arte, la curiosità per l’astronomia, la storia dei romani, l’importanza dei piccoli borghi… grazie alla varietà dei “testimonial” di questo progetto, in pochi minuti si possono raccogliere molte suggestioni su un territorio affascinante e spesso poco valorizzato. L’obiettivo del progetto coordinato dal GAL era proprio quello di avvicinare nuovo pubblico ai luoghi della cultura: oggi forse, condividendo questi video sui canali dei social network e diffondendo la mappa online, si potrà avere uno strumento semplice e potente per raccontare qualcosa di nuovo sull’Oltrepò pavese.