Una modesta proposta per valorizzare l’immigrazione clandestina (da portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi)”

Creato il 29 aprile 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
di Mario Trapletti. È cosa ben triste, per quanti vivono o viaggiano per il nostro Bel Paese, vedere le strade, sia in città sia in provincia, affollate di questi esseri umani dalla pelle di variegate tinte. Spesso vestiti di miseri abiti e lerci, emanano afrore ascellare e alito degno di un cacciatore di vampiri.
Essi, già in sé poco appetibili, importunano i passanti volendogli vendere di tutto. E la sera, in pizzeria o al ristorante, te li ritrovi ronzare all’intorno come sciami noiosi: chi vende rose, chi accendini, chi orologi, chi stilografiche, chi ancora artigianato afro-asiatico. E chi invece pretende di offrire musica quale contorno alle tue pietanze.

Sono insistenti, a volte petulanti – cercano far leva sul tuo buon cuore, dichiarandosi senza lavoro e soldi e cibo per saziare la fame atavicamente quotidiana. I camerieri, poveretti, non riescono ad arginarli e debbono, talvolta, ricorrere a brusche apostrofazioni, spesso in sintonia con la estenuata clientela.

Si pensi poi a quelle giovani donne, talora in età poco più che pubere, che di sé fan commercio lungo le strade. Non sarò certo io, uomo al passo coi tempi, a scandalizzarmi per la professione più antica del mondo: il maschio italico, si sa, è di natura esuberante e non sempre la sposa o la fidanzata bastano a placarne le tempeste ormonali. Il che giustifica quei pochi milioni di nostri connazionali che danno corpo alle statistiche in materia. Il vero dramma, oggidì, è l’esponenziale crescita della offerta di materia prima in questo, di per sé deprecabile, mercato. Notte e dì, su strade campagnole, provinciali, statali – financo nelle meno estreme periferie delle città – è un crescente, osceno tripudio di sgargianti, carnosi, lascivi frutti del peccato: giovinette sempre più pro*aci, a*dite, ig*ude. Autentici carboni ardenti che alimentano le fiamme della lussuria dei pur probi e onesti italici padri di famiglia. Non stupisce che valenti demoscopisti parlino di ‘Italia che va a pu**ane’.

Per non parlare dello scandalo virulento per adolescenti e giovinetti, abbandonati a se stessi e non più incanalati nel tranquillo alveo del bordello. Che altro dobbiamo attendere, per porre argine a questo maelstrom della lussuria: che aumentino gli incidenti automobilistici provocati dalla improvvisa apparizione di queste veneri luciferine? Si pensi anche a loro, povere creature; alla corruzione dei loro corpi e delle anime loro.
È l’umanità umiliata.

Tutto questo deve finire! Noi, Paese democratico, moderno e dinamico, non possiamo più tollerare una situazione di siffatto degrado, che questi nostri fratelli e sorelle sfortunati vengano esposti quotidianamente agli insulti di quelli cui tanto maldestramente disturbano la cena o il semplice transito per strada. Un cuore cattolico, foss’anche di rito padano, non può restare insensibile di fronte a tanta miseria, anche morale.
Dobbiamo fermarli, impedirgli, per il loro stesso bene, di svilire la loro umanità.

Penso che tutti i Partiti siano d’accordo sul fatto che questi derelitti, in quantità enorme, che si vedono spesso in compagnia di mogli e figli, costituiscono un serio motivo di lamentela, in aggiunta a tanti altri, nelle attuali deplorevoli condizioni di questo Paese. E, quindi, chiunque sapesse trovare un metodo onesto, facile e poco costoso, atto a rendere questi relitti umani parte utile della comunità, acquisterebbe tali meriti presso l’intera società, che gli verrebbe innalzato un monumento come salvatore del Paese.

Per parte mia, dopo aver riflettuto per molti anni su questo tema importante ed aver considerato attentamente i vari progetti presentati da altri, mi son reso conto che vi erano in essi grossolani errori, anche di calcolo. Si prenda, per esempio, la pur meritoria proposta di soluzione avanzata a suo tempo da un illustre esponente del Partito della Lega Nord: far cannoneggiare da navi della Marina Militare italiana gommoni e carrette del mare carichi di nuovi potenziali candidati all’auto-umiliazione in terra italica. Ragionò, quel filantropo da Nobel per la pace, sui costi ingenti che avrebbe arrecato, passando all’azione, alle casse dello Stato italiano, data l’insistenza di profughi, esuli e fuggiaschi vari nel volersi spiaggiare sulle nostre coste, alla ricerca di una qualsivoglia forma di autodistruzione? La solidarietà internazionale e le iniziative umanitarie devono sì coinvolgere una consistente quota del bilancio dello Stato, ma a tutto c’è un limite! Non a caso voci critiche all’interno della stesa area culturale suggerirono l’immagine di denaro ‘buttato a mare’.

Io quindi presenterò ora, umilmente, le mie proposte che, voglio sperare, non solleveranno la minima obiezione.
Lo Stato italiano dovrà bandire una gara d’appalto indirizzata alle principali agenzie turistiche italiane, articolata su questi punti:

1. organizzare (a tariffe adeguate *) minicrociere nel Canale di Sicilia, della durata massima di 3 giorni, a bordo di moderni panfili di quindici metri dotati di tutti gli agi che può desiderare un facoltoso italiano di mezza età; a bordo, spazio per quattro comode cabine singole e per l’equipaggio;

2. i panfili, non più di quattro per crociera, saranno dotati delle più moderne e sofisticate tecnologie di avvistamento, sia ottico che elettronico;

3. la prima barca che avvisterà una carretta del mare dovrà lanciare il segnale convenuto (un rutto di Borghezio amplificato 10.000 volte) e si assicurerà il diritto a sparare per prima;

4. a bordo di ogni panfilo si troveranno quattro cannoni caricati con ordigni esplosivi. O meglio: uno sarà così caricato, mentre gli altri lo saranno solo a salve, all’insaputa dei tiratori. Questo, per evitare che, in caso di interferenze da parte di Greenpeace, possa essere accusato un singolo crocerista;

5. in caso di mancato centro del bersaglio, toccherà sparare alla barca più vicina alla prima;

6. affondata la carretta del mare, verrà sospesa ogni attività per mezz’ora. In questo lasso di tempo, a bordo dei natanti verranno distribuiti snack d’alta cucina e bevande adeguate;

7. trascorsa la mezz’ora, si darà il via alla gara di pesca a strascico. I cadaveri recuperati diventeranno proprietà al 50% dei croceristi e al 50% dell’equipaggio. Potranno essere imbalsamati e sistemati in casa come trofei o – consigliato – venduti a premiati istituti internazionali di ricerca;

8. eventuali superstiti riceveranno diverso trattamento a seconda che si tratti di A) Adulti o B) Bambini:
A) diventeranno proprietà di chi li ha materialmente tratti dall’acqua: serviranno in casa, senza obbligo di retribuzione e di versamenti contributivi; il proprietario si dovrà soltanto impegnare a garantire vitto e alloggio di qualità non inferiore a quello degli altri animali domestici;

B) due saranno le possibilità: adozione da parte di chi l’ha pescato, senza alcun costo né pratica burocratica;
vendita a cliniche specializzate nell’espianto di organi, poi venduti per il trapianto a pazienti in grado di sostenerne i costi elevati. In questo secondo caso, il proprietario del bambino verrà iscritto in un albo dei benemeriti, ma dovrà versare il 10% del ricavato dalla vendita a Telefono Azzurro;

9. le Agenzie che parteciperanno alla gara d’appalto e non risulteranno vincitrici avranno in gestione il recupero e lo smaltimento redditizio delle carrette del mare affondate.

Una ulteriore gara d’appalto consentirà di selezionare un network televisivo che si faccia carico di trasmettere in diretta, ininterrottamente, tutte le fasi delle crociere di ‘caccia e pesca’. Le trasmissioni andranno indirizzate anche verso i Paesi dai quali solitamente provengono i candidati all’affondamento. I proventi della pubblicità saranno esentasse.

Su tutti i guadagni che verranno realizzati, a vario titolo, nel corso delle crociere, lo Stato preleverà una quota pari al 5%, che verrà cumulata in un Fondo speciale. Una volta al mese verrà effettuata una estrazione a sorte fra tutti i meno abbienti, iscritti in un apposito albo, per selezionarne uno, che parteciperà gratuitamente alla prima crociera disponibile, a spese del Fondo suddetto. Per rispetto allo spirito costituzionale che garantisce l’uguaglianza dei cittadini.

Non è improbabile che persone scrupolose all’eccesso possano criticare severamente una pratica di questo genere (benché del tutto immotivatamente, com’è ovvio), considerandola come qualcosa che rasenti la crudeltà. E confesso che, nel caso mio, questa è sempre stata la più forte obiezione ad ogni progetto, anche se presentato con le migliori intenzioni.
Io ritengo che i vantaggi offerti dalla mia proposta siano molti e più che evidenti e della massima importanza.

Può darsi che la mia modesta proposta non riesca ad impedire il susseguirsi delle partenze di quei disperati convinti di venire qui a toccare il cielo con un dito. Ma almeno potremo dire d’averci provato! Se si opererà alla maniera da me descritta, si eviterà loro tutta una serie di disgrazie come quelle patite ora dai loro simili già presenti fra noi, per l’oppressione dei padroni, l’impossibilità di pagare l’affitto senza aver denaro o commerci di qualche sorta, la mancanza dei mezzi più elementari di sussistenza, di abitazione e di abiti per ripararsi dalle intemperie, con la prospettiva inevitabile di lasciare per sempre in eredità alla loro discendenza questi medesimi triboli, se non peggiori.

Resta inteso che io non sono così tenacemente avvinto alla mia idea da rifiutare qualsiasi proposta che venga fatta da persone di buon senso, che sia altrettanto innocente, facile da mettersi in pratica, efficace e di poco costo. L’ottimizzazione dei costi in funzione di una costante crescita del PIL è uno dei cardini di una moderna e dinamica democrazia.

Quanto a me, stanco di utopie inutili ed oziose, disperavo ormai di poter offrire una soluzione votata al successo; quando, per fortuna, mi è venuta in mente questa modesta proposta che è interamente nuova; si presenta come solida e concreta; è di nessuna spesa pubblica e di poco disturbo; rientra pienamente nelle nostre possibilità di attuazione e non fa correre il rischio di recar torto all’Italia.

Dichiaro con tutta la sincerità del mio cuore che non ho il minimo interesse personale a cercar di promuovere quest’opera necessaria e che non sono mosso da altro motivo che il bene generale del mio Paese, nel miglioramento dei nostri interessi, nell’assistenza e nell’aiuto ai bisognosi e nella possibilità di offrire qualche piacevole passatempo agli abbienti, spesso totalmente assorbiti dalla cura delle loro attività a sostegno dell’economia nazionale.
Io non pratico la pesca, non so nuotare e soffro il mal di mare.

  • Naturalmente, le spese sostenute dai croceristi saranno detraibili all’atto della dichiarazione dei redditi, come qualsiasi altra sovvenzione ad iniziative umanitarie.

NOTA. Ringrazio di cuore l’amico Jonathan Swift per avermi consentito la parodia del suo celeberrimo ‘Una modesta proposta’

Featured image, Jonathan Swift, portrait by Charles Jervas


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