Per “scodellare una pappa” come quella del Quirinale – del tutto pretesca – è ovvio che non c’era bisogno di tutto questo valutare, soppesare il pro e il contro, rimuginare, ricevere e ascoltare questo e quello, ecc. Come abbiamo sempre sostenuto qui, c’è una recita in atto da almeno tre anni, cui ha sempre pienamente partecipato anche il “tremebondo” cavaliere, pur con “sofferenza e dubbi atroci”. La pappa in questione è un ulteriore atto della commedia; atto in cui si è chiarito ben bene che il condannato è ormai “prigioniero politico” e non può certo permettersi di disturbare minimamente la transizione rappresentata da questo governo. Naturalmente perché la crisi è grave, ma c’è pure la ripresina che può salvarci; soltanto, però, se tutti gli schieramenti danno prova di massima responsabilità, cioè di completa obbedienza alla “manina d’oltreoceano” e a colui che la rappresenta in ambito italiano.
La popolazione non disturbi troppo e si fidi; ha sotto gli occhi quanta autorevole ponderazione sia stata spesa da parte della nuova dirigenza monarchica del paese. Prima di emettere verdetti ci pensa e ripensa, pur se tutto è già deciso fin dall’inizio. Il prodotto del suo alto meditare è il massimo dell’ambiguità e del dire/non dire, ma sempre con il messaggio spedito “ar popolo cojone”: siete in mano ad un “buon padre di famiglia”, che cerca il bene di tutti. Ed infatti tutti gli imbroglioni recitanti nella sfera politica manifestano soddisfazione: il centro-sinistra perché si è chiarito che la condanna è giusta, va rispettata e non si deve più fare can can sulla magistratura politicizzata e sulla persecuzione, di cui il “nano” si lamentò a suo tempo con “padron Obama”, ricevendo la ben nota risposta: “o non caschi o caschi in piedi”. Ammappete, se questo è un cascare in piedi! Il vero fatto è però che il “bruco” non casca mai, striscia sempre e quindi l’aspetto esteriore è salvo.
D’altra parte, anche il centrodestra – opportunamente diviso in “falchi” e “colombe” nella speranza di continuare a prendere in giro il proprio elettorato – vede il bicchiere “mezzo pieno”, la via di uscita lasciata al condannato, se si piegherà a chiedere la grazia smentendo tutto il suo protestare per una condanna “ingiusta”. Ci si ricorda molto bene come erano allibiti i “destri”, e gli avv. difensori: incredibile, solo un “non poteva non sapere” (non applicato a “sinistra”, ad es. al famoso “miliardo” di Gardini arrivato alle Botteghe Oscure), una totale distruzione di ogni garanzia di legge, magistrati “rossissimi” (uno preso in castagna dal “Mattino”, e contro cui si è scatenata la campagna stampa di “destra” per dimostrare che è sempre stato un corrotto) e quant’altro. Adesso, se la “incartano” e valutano se chiedere la grazia; che non arriverà tuttavia – lo si è chiarito – se prima il condannato non chinerà la testa e chiederà di svolgere (almeno per alcuni mesi, magari per quasi un annetto) i “lavori civili” o come diavolo si chiamano. Nel frattempo pendono altri processi – su cui adesso sarebbe solo ridicolo inveire per la persecuzione; i “destri” e il loro meschino “capo” li dovranno accettare per non mettere in pericolo governo, ripresina e balle varie – con altre possibili condanne, e questa volta senza ulteriori “grazie” da chiedere.
Come qui si è sempre sostenuto, sono ormai tre-quattro anni che il “vile” tiene bordone a Obama e Napolitano. Ha accettato tutto – massacro della Libia e del suo leader, governo Monti e adesso Letta, recita intensa su Imu e Iva mentre si lascia in sottofondo cosa potrebbe accadere ai nostri settori strategici, ecc. ecc. – sempre brontolando e mandando avanti alcuni suoi seguaci a minacciare lo “sfracello”, ma sempre intervenendo poi per moderare i toni e dimostrarsi un uomo responsabile che più responsabile non si può! Un vero cialtrone, un autentico cantante di night (ma di quelli melodici tipo primi Festival di San Remo nell’immediato dopoguerra, con “Grazie dei fior” e “Vola colomba vola”; non siamo mai arrivati nemmeno al Modugno del ’58 con “Volare nel blu dipinto di blu”). Applichiamo il vecchio detto della “rivoluzione culturale cinese”: bastona il can che annega. Non mi piace il riferimento al cane, animale nobile, ma per un bruchetto va invece bene. Che sparisca, che esca dalla politica, i danni che ha provocato in pochissimi anni sono già molto gravi. Vada via e si prepari, forse, anche a qualche “ridimensionamento” delle sue aziende. Ha da vivere di rendita; si accontenti. I figli…..boh si vedrà, al massimo lavoreranno più duro e con minori “incassi”.
La noia e il pessimismo sono grandi per chi abbia ancora un cervello in buono stato di funzionamento. Tuttavia, tutti i gangli del potere – politico, economico e anche culturale – sono totalmente occupati da questi esseri striscianti e subdoli. Sono molto attenti a non lasciarne uno di libero. Questo la dice lunga su che cos’è internet, la “rete democratica” per eccellenza: il vuoto assoluto, un modo di sfogo mentre le decisioni spettano a chi è ben saldo “in sella”. E anche movimenti come quello dei “grillini” hanno lo stesso identico significato. E’ stato un errore grave (non di questo blog!) credere che “oggettivamente” potessero scombinare i giochi del potere padronale Usa con le sue ramificazioni servili ai massimi vertici della sfera politica italiana. Nessuna via di uscita finché non muteranno condizioni “oggettive” e giocatori (strategici).
“Tiremm innanz”!
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