Una morte ordinale

Creato il 10 agosto 2011 da Ilpescatorediperle
Riferendosi al decesso di, ferito durante gli scontri a Croydon, vari quotidiani italiani (tra cui i due maggiori), ma anche Le Monde, hanno usato l'espressione "primo morto". Si tratta del primo ucciso negli incidenti.L'aggettivo è un numero ordinale. Forse indica solo un dato di fatto: è morta una persona. Un ragazzo. Va però anche oltre. Ci dice apertamente che si tratta, appunto, del primo. Dà quindi per scontati due assunti: che non ce ne siano stati altri in precedenza. Che ce ne saranno altri, successivamente. Il primo assunto è falso, o quantomeno, è un racconto che effettua un conto non del tutto onesto: è da capire in quale novero i quotidiani citati vogliano porre Mark Duggan. E' la sua la prima morte, comunque la si voglia spiegare. E' il suo omicidio che ha forse non causato, di certo innescato la rivolta. Il secondo assunto è meno sfrontato, deliberato. E' surrettizio: dicendo "primo morto" invece di "un morto" (alcuni quotidiani si sono poi corretti negli aggiornamenti, ma appunto in seguito), si insinua, forse si eccita l'idea di una serialità, di una progressione: primo rinvia a secondo, terzo, e così via. Si voleva, in qualche modo, creare un'inopportuna suspence, mantenere alta la tensione, che è già alle stelle? Forse si tratta solo di trascuratezza. Il che però sarebbe pure peggio.
Questa piccola analisi è magari eccessiva, cervellotica, allucinata? Può essere. Le parole però continuano (devono, dovrebbero continuare) ad avere un peso. Il primo morto è una persona che in un modo o nell'altro è incappata o si è trascinata in uno scontro violento. E ora non c'è più. E allora è qualcosa di più, comunque, di un numero (sarà incapacità, ma non riesco a trovare il suo nome, sappiamo solo che aveva 26 anni).
Ma la morte, come si dice, non fa notizia. A far notizia è l'aspettativa di successive tragedie, il lievito di violenza che alimenta o può alimentare. La morte, ormai ordinaria, diventa ordinale. Non solo numero, ma parte di un elenco di estinti. E noi, con la penna in mano, ad aspettare la prossima ordinazione.

da TEMPI FRU FRU http://www.tempifrufru.blogspot.com

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