E’ un gran parlare, come spesso accade in Italia, sull’opportunità o meno di protestare attraverso lo strumento dello sciopero nei confronti del governo e della manovra che sta varando per cercare di combattere una crisi che non c’era.
Personalmente ritengo che più e prima della forma di ogni protesta occorra andare a vedere le motivazioni dello stesso, motivazioni che leggendo i giornali sembrano più che valide visto che a prendersela nello sgniao saranno i soliti noti (ovvero noi ceto che ha scoperto di essere sotto la media, perchè almeno io 90.000 di reddito non li porto a casa ndr). E’ altresì vero che questo esecutivo ci ha abituato a presentare bozze di leggi e decreti salvo poi, in base alle reazioni ed agli umori dell’elettorato, cambiarne contenuti prima della discussione (quando hanno avuto la cortesia di permetterla) in Parlamento.
Anche se gli indizi e le indiscrezioni portano a condividere la protesta ed io per la prima volta sarò uno di quelli che lo farà, spero insieme a tutti quelli che hanno scoperto loro malgrado di esser ceto-sotto-medio, attendiamo prima di dare l’ok definitivo alla partecipazione il testo che verrà fuori dell’incontro tra le due grandi menti, quella liberista e quella padana, in programma per oggi ad Arcore visto che ultimamente in Parlamento si va solo a rettificare quello che si decide altrove.
Insomma per le vere motivazioni dello sciopero che verrà occorre attendere, per quelle espresse da questo esercente invece credo nessuno, che di cognome non faccia Tremonti, abbia nulla da eccepire