Le caratteristiche della zona centrale della Via Lattea, rimaste a lungo sconosciute per via della densa nube di gas e polveri presente che non permette alla luce di passare, sono state svelate grazie a due studi coordinati rispettivamente dall'Istituto Max Planck e dall'Università Cattolica del Cile, condotti per mezzo delle osservazioni realizzate dagli strumenti dell'Osservatorio Europeo Meridionale ( Eso).
Solo con l'arrivo di questi telescopi in grado di osservare il cielo nella lunghezza d'onda dell'infrarosso è stato possibile penetrare in parte questo 'velo' e gli studi stanno ora portando a realizzare un ritratto del cuore della nostra galassia sempre migliore. Sempre grazie alle nuove possibilità' tecniche, i ricercatori tedeschi sono riusciti a determinare la posizione di circa 22 milioni di stelle che appartengono alla famiglia delle giganti rosse; e a realizzare così una mappa molto dettagliata. Il secondo gruppo ha invece comparato le immagini scattate negli ultimi 11 anni da alcuni telescopi dell'Eso determinando gli spostamenti nel tempo dei materiali e le stelle del bulbo.
Interpolando così i vari dati, si e' giunti alla realizzazione della più dettagliata mappa 3D del centro della galassia, la cui forma ricorda quella di una nocciolina. Occhio alle indigestioni.
Francesco Bianchi