Purtroppo questa terza parte, con il fantomatico ritorno in quel di Las Vegas, non risulta essere la chiusura "col botto" che tanto avrei voluto vedere, specialmente considerando il crescendo di esagerazioni avuto dal primo al secondo episodio. A suo tempo avevo acconsentito, mio malgrado, a come era stata gestita tutta l'operazione sequel poiché considerando il quadro generale, l'aver ripreso a grandi linee la trama del primo, riproposto in maniera accresciuta le stesse gag era una cosa che accettavo volentieri in vista di un altro film. Ma arrivati al nodo della matassa con quest'altro, ultimo, film il quadro generale crolla miseramente e viene a mancare il perno centrale che rese celebre quel primo film... ovvero manca la commedia. In Una notte da leoni 3 non si ride, al massimo si accennano leggeri spasmi facciali, ma più come riflesso pavloniano che per meri motivi comici della pellicola.
Ma forse la colpa è mia, forse avevo riposto troppe speranze in una trilogia cui già il secondo episodio mostrava svogliatezza, ma mai mi sarei aspettato un piattume del genere tutto appoggiato sulle spalle dei due personaggi di Alan e Chow che, seppure simpatici, alla lunga stancano.
Che dire quindi, teniamoci stretti la loro prima grande avventura e facciamo finta che tutto quel che è accaduto dopo non sia mai successo.
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