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Una nuova figura del governo. anemone , costruttore della cricca, “compra” un appartamento a scajola

Creato il 01 maggio 2010 da Madyur

Gli indizi portano al fatto che Anemone ha comprato l’appartamento di Scajola. Era in possesso degli assegni del pagamento durante il rogito e, poi il ministro ha chiesto che la cifra reale dell’appartamento venisse dissimulata ( il presso reale era di 1 milione e 710 mila euro) e trasformata in maniera minore davanti al notaio.

http://pensierimadyur.blogspot.com/2010/02/il-sistema-gelatinoso-italiano-la.html

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Questo fatto è importante perché Scajola voleva cancellare al Fisco due circostanze : i 200 mila euro in contanti che, poco prima dell’acquisto, aveva consegnato alle venditrici e il suo legame con l’architetto Zampolini , il tesoriere di casa Anemone, indagato per riciclaggio per quei 80 assegni con cui è stato pagato l’appartamento.

La storia inizia nel luglio 2004. Scajola è nominato ministro. Costretto alle dimissioni dal Viminale del 2002 per la vicenda Biagi ( “era un rompicoglioni” lo apostrofa da morto) viene recuperato da Berlusconi ( che dire sa scegliere i suoi amici ndb) che lo mette al Ministero dell’Attuazione del Programma. Si sente potente e decide di acquistare casa a Roma e p0er questo coinvolge Anemone , il famoso costruttore e appartenente della cricca.

Anemone mette a disposizione Zampolini, per queste faccende delicate. Trova casa , dopo aver girato un po’, in una casa di fronte al Colosseo. Comincia la trattativa con le due sorelle proprietarie dell’appartamento, che non discutono assolutamente su modi e tempi del pagamento. Ricevono subito 200 mila euro senza sottoscrivere nessun contratto preliminare ( o se è stato fatto sicuramente è stato stracciato).

Zampolini afferma , indagato, che i soldi non sono usciti dalla sua tasca. Però è lui che si prepara a trovare un modo ingegnoso per pagare l’appartamento. Anemone gli consegna 900 mila euro che lui porta alla Deutsche Bank perché vengano cambiati in 80 assegni circolari da dare alle due sorelle. La ragione degli ottanta è semplice , per non essere denunciati alla Guardia Di Finanza gli assegni non devono superare la soglia dei 12500 euro.

Ma tutti sbagliano perché alla Deutsche c’è un cassiere pignolo che vede in quella curiosa operazione di cambio un “operazione sospetta di frazionamento”. E per questo lo segnala al circuito interbancario. I 900 mila euro in assegni in poco tempo sono nelle tasche di Scajola. Il rogito si firma a casa del Ministro. Il 6 luglio l’affare è chiuso. Le due sorelle , nei giorni successivi, verseranno nei propri conti bancari quella piccola fortuna in decine di assegni circolari di cui non continuano a non comprendere la ragione.

Le impronte del ministro non possono essere cancellate.

madyur

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