Una nuova rubrica, a cura di carlo a. martigli: momenti di eresia

Creato il 26 maggio 2012 da Ilibri
Con Carlo è stato amore a prima vista… È bastato ascoltarlo mentre teneva banco durante la presentazione del suo nuovo romanzo, lo scorso 8 marzo, presso la sede di Longanesi (link), per capire che ci si trovava di fronte a un grande comunicatore.

Capita spesso di restare un po’ delusi quando si incontrano dal vivo gli autori che ci hanno fatto piangere o sognare. Li abbiamo immaginati travolgenti, brillanti, fuori dal comune e poi scopriamo che non sono bravi a far volare le parole tanto quanto lo sono a fissarle sulla carta. Non è il caso di Carlo A. Martigli.

Studi classici a Livorno, laurea in giurisprudenza e un buon impiego in banca. Cos’altro desiderare? Carlo, però, ha sbattuto la porta su un destino certo per dedicarsi alla sua passione per la scrittura. Only the brave,si suole pensare. And only the best, aggiungerei. Con  “999 L’ultimo custode” e “L’eretico”, Martigli ha venduto centinaia di migliaia di copie.

L’idea di questa collaborazione, nata in occasione del Salone del libro di Torino e cresciuta durante la serata di gala del Gruppo Mauri Spagnol, vuole essere soprattutto un regalo per tutti voi.

Sulle prime avevamo pensato di scrivere una breve presentazione della rubrica per spiegare di cosa tratti. Alla fine, però, abbiamo deciso di anticiparvi solo una piccola particolarità: anche voi ne sarete protagonisti.

Ci aspettiamo, infatti, che lasciate sul sito i vostri commenti, romantici o cinici che siano (purché liberi!). A ciascun commento verrà assegnata una valutazione da una a cinque stelle e ogni mese Carlo selezionerà il migliore.

L’autore vedrà il proprio testo pubblicato in home page e alla fine, tra i vari commenti selezionati, verrà il decretato un unico vincitore, che riceverà un premio in libri offerto da i-LIBRI.com.

Lasciamo quindi la parola a Carlo e vi auguriamo buon divertimento!


Carlo A. Martigli

Eresia: una parola che evoca severi tribunali dell'Inquisizione, roghi, sabba erotici, pozioni sataniche e conoscenze esoteriche tra tonache insanguinate e monaci e filosofi dediti alla ricerca di una pseudo conoscenza. Eresia come follia, fanatismo e disobbedienza. Ma tutto questo è frutto dell'inganno perpetrato da due grandi poteri.  

All'indomani dell'anno Mille, la Chiesa si ritrova un patrimonio raddoppiato rispetto alla già cospicua donazione imperiale di Costantino. A migliaia nobili e contadini le hanno donato castelli e terre, per salvarsi l'anima. Tanto il mondo sarebbe finito, a che pro tenersi quelle ricchezze?  E a che pro allora accettare quelle donazioni? Qualcuno, evidentemente, ai vertici, ritiene che siano tutte sciocchezze, ma è meglio non dirlo, al popolo. Si patteggia quindi con l'Imperatore da pari a pari e si decide di spartirsi il mondo. Ma occorre che l'uomo sia sottomesso a entrambi i poteri e che obbedisca senza osare mai scegliere, e per questo è valido ogni sotterfugio. Perfino quello di modificare il significato delle parole.

Così il buon aeretikòs, che nel suo significato etimologico è un uomo libero di scegliere, l'uomo che nell'antica Atene, per la luce dei suoi ragionamenti, a volte veniva mantenuto per tutta la vita dal tribunale dell'Areopago, diventa il perfido eretico. E' il momento giusto, sta nascendo la lingua italiana, e papato e impero fanno in modo già di asservirla ai loro scopi, mutando il significato di questa parola, eresia, da sinonimo di libertà e di ragione, in una sorta una sorta di malvagia follia, di pensiero sbagliato, di devianza.

L'eresia, ovvero la scelta, ha sempre fatto paura al potere, ieri, come oggi. Le pillole eretiche di ieri e di oggi sono piccoli semi da fare crescere, per ridare dignità alla libera scelta, all'eresia. Tutti insieme, e non perché dovremmo pensarla allo stesso modo. Ma perché ciascuno sia libero di scegliere, ognuno sia eretico nella propria diversità. E da questa diversità, dal confronto delle diversità, a sua volta nascono le condizioni per l'evoluzione dell'uomo. Tutti eretici, tutti diversi, tutti liberi. Al prossimo momento di eresia.


Carlo A. Martigli

 

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