Una nuova soluzione contro i cambiamenti climatici: la GEOENGINEERING

Creato il 02 dicembre 2014 da Deboramorano @DeboraMorano

Un gruppo di climatologi ha suggerito l’impiego della GEOENGINEERING come soluzione al surriscaldamento del pianeta.

Questo tipo di ingegneria non è mai stata utilizzata in precedenza e non si conoscono ancora tutti gli effetti che potrebbero scaturire dal suo impiego.

Sono molti, infatti, i fattori, gli imprevisti e le perturbazioni che possono essere imprevedibili, e rivelarsi addirittura catastrofici.

La tentazione di correre il rischio e affrontare la sfida è comunque grande e per questa ragione il gruppo di climatologi ha pubblicato una “road map” di proposte per la realizzazione di esperimenti reali che potrebbero essere compiuti nei prossimi anni. Di seguito alcune informazioni su alcuni esperimenti:

  • La prima proposta riguarda l’analisi degli effetti dell’iniezione mediante aerosol di sale marino nelle nuvole marine. Lo scopo è quello di aumentare il contenuto di gocce d’acqua nelle nuvole, facendo riflettere maggiore luce solare, la cosiddetta cloud brightening.
  • La seconda proposta, ideata da John Dykema dell’Università di Harvard, riguarda l’esplorazione degli effetti dell’iniezione di sostanze contenenti zolfo, ad un’altitudine di 20 chilometri, il bordo inferiore dello spazio esterno, l’obiettivo dell’esperimento stratosferico a perturbazione controllata o SCoPEx, è quello di vedere se gli ioni solfato possono vanificare le misure prese per ricostruire e implementare lo strato di ozono.
  • Con la terza proposta si vuole valutare il potenziale per “costruire” cirri nell’atmosfera più alta e più porosa, mediante radiazioni che arrivano dallo spazio e rimbalzano indietro dalla Terra. Il vapore acqueo nelle nuvole si comporta come un gas serra, intrappolando il calore in maniera altrettanto efficiente del biossido di carbonio. Da qui l’idea di spargere sostanze come il tri-ioduro di bismuto, che aiutino l’acqua a trasformarsi in particelle di ghiaccio, questo con la speranza di ridurre il vapore acqueo e consentire un passaggio maggiore di radiazioni.

Per maggiori informazioni vi rimando all’articolo pubblicato da Andy Coghlan.

(fonte: http://www.citylifemagazine.net)