Il Bosco Verticale, oltre ad essere stato premiato in tutto il mondo, ha lanciato un nuovo standard per la concezione dei grattacieli di nuova generazione, come possiamo vedere in una serie di progetti che stanno vedendo la luce ultimamente, di cui quello che vi presentiamo non fa eccezione.Lo studio ODA di New York ha presentato il progetto per un nuova torre residenziale nella parte est di Manhattan, la città negli ultimi hanno ha visto sorgere un crescente numero di grattacieli di appartamenti che si vanno ad aggiungere ai molti già esistenti.Lo studio americano ha sicuramente guardato per la progettazione al teorema del 1909, che prevedeva la realizzazione di più territori sub-urbani in un unico lotto urbano, idea analizzata anche anche da Rem Koolhaas nel libro Delirious New York. L'idea di partenza ha poi subito l'influenza del progetto di Boeri per Milano.Nella parte alta del grattacielo i livelli vengono distanziati tra di loro e formando una serie di vuoti che diventano spazi verdi a servizio degli appartamenti, undici dei quarantaquattro alloggi hanno quindi un spazio esterno privato. Questi "piani mancanti" hanno un'altezza di 5 metri che permette quindi la crescita di veri e proprio alberi al proprio interno, la struttura portante del grattacielo è stata studiata per ridurre al minimo la resistenza al vento che a quelle altezze (la sommità del grattacielo raggiunge i 200 metri) diventa una criticità notevole.Il risultato finale è quello di un edificio snello, reso ancora più longilineo dai vuoti che si intensificano all'aumentare dell'altezza e che quasi smaterializzano l'intera struttura.
Il Bosco Verticale, oltre ad essere stato premiato in tutto il mondo, ha lanciato un nuovo standard per la concezione dei grattacieli di nuova generazione, come possiamo vedere in una serie di progetti che stanno vedendo la luce ultimamente, di cui quello che vi presentiamo non fa eccezione.Lo studio ODA di New York ha presentato il progetto per un nuova torre residenziale nella parte est di Manhattan, la città negli ultimi hanno ha visto sorgere un crescente numero di grattacieli di appartamenti che si vanno ad aggiungere ai molti già esistenti.Lo studio americano ha sicuramente guardato per la progettazione al teorema del 1909, che prevedeva la realizzazione di più territori sub-urbani in un unico lotto urbano, idea analizzata anche anche da Rem Koolhaas nel libro Delirious New York. L'idea di partenza ha poi subito l'influenza del progetto di Boeri per Milano.Nella parte alta del grattacielo i livelli vengono distanziati tra di loro e formando una serie di vuoti che diventano spazi verdi a servizio degli appartamenti, undici dei quarantaquattro alloggi hanno quindi un spazio esterno privato. Questi "piani mancanti" hanno un'altezza di 5 metri che permette quindi la crescita di veri e proprio alberi al proprio interno, la struttura portante del grattacielo è stata studiata per ridurre al minimo la resistenza al vento che a quelle altezze (la sommità del grattacielo raggiunge i 200 metri) diventa una criticità notevole.Il risultato finale è quello di un edificio snello, reso ancora più longilineo dai vuoti che si intensificano all'aumentare dell'altezza e che quasi smaterializzano l'intera struttura.