Posseggono dei camion dai quali possono somministrare (chissà, magari con opportune deroge, anche trasformare e cucinare) cibo. E hanno delle postazioni prestabilite in città, non in zone turistiche ma in zone interessanti e valorizzabili. Cosa devono fare? Molto semplice. Sparigliare e puntare dritti verso la qualità come unica salvezza. Cambiare, grazie alla cura del prodotto, del servizio, della materia prima, la percezione diffusa dei camion bar come posti dove non si può trovare altro che cibo dozzinale
Ingredienti scelti, pani dei migliori forni della città, ricette di panini pensati con qualche giovane cuoco, collaborazione con i più rinomati gelatieri. Bando a tutte le schifezze confezionate e attenta selezione sulle bevande, magari aggiungendo del buon vino e delle bollicine all'opera dell'aperitivo. Magari puntando solo sui prodotti del Lazio, solo sul pesce, solo sulla verdura, solo sulle centrifughe. Ciascuno con la propria specializzazione. I camion bar, spostati sui Lungoteveri in zone residenziali hanno la necessità di piacere ai romani e non più ai turisti. Ma i romani sono già abituati ai loro luoghi dove servirsi, come fare dunque a far breccia se non puntando su una offerta di qualità?
In tutta Europa i food truck stanno spopolando. In Italia gli spazi ci sono senz'altro e sono tutti da esplorare. Non si tratta che provare: tanto i tempi del furgone di fronte all'Arco di Costantino non torneranno più per fortuna e su Lungotevere Testaccio a comprare il panino radiattivo non ci viene nessuno. E allora perché invece di lamentarsi questi signori non ripensano il loro business, la loro offerta, i loro fornitori e la loro immagine tornando a valorizzare, e non a umiliare, le loro licenze (che comunque speriamo vadano a scadenza nel 2017 come dice la legge e la Direttiva Bolkestein)? Il prodotto che offrono oggi non interessa nessuno o comunque sempre a meno persone, perché non tentare altre carte? Col panino radiattivo il camion bar su Lungotevere Testaccio muore, col panino di qualità, con il gelato selezionato, con l'aperitivo curato ci possono essere notevoli speranze. C'è uno stallo per camion bar per fino di fronte al Nuovo Mercato Testaccio, mercato che sta diventando il tempio del cibo di strada a Roma con format commerciali sempre più interessanti. Una proposta particolare di fronte a questo mercato avrebbe un successo indubbio: per protestare i titolari delle licenze stanno lasciando quello stallo desolatamente vuoto da giorni. Certo, piuttosto che mettersi a lavorare, a ragionare, a pensare un progetto è molto più agevole protestare e cercare di raggranellare qualche rendita di posizione...