C'è la pioggia e c'è il sole.
La noia e la felicità.
Si alternano. Non si quando, non si sa con che frequenza, né con quale proporzione: il cambio è di solito repentino, inatteso. E la proporzione è di solito a netto sfavore della felicità: un po' come la settimana lavorativa ha cinque giorni ed il weekend solo due.
Però questa alternanza è matematica, è come la marea - e alla fine il tutto finisce per essere una scelta: come diceva Abramo Lincoln, "Ci si può lamentare perché le rose hanno le spine, oppure si può gioire perché le spine hanno le rose".
Non sempre funziona - ma a volte, quando si riesce a farlo, si aprono parentesi felici in mezzo a tutte le cose che non funzionano, in mezzo ai doveri ed alle frustrazioni, ai dubbi ed alle nostalgie.
Parentesi perfette nella loro semplicità, parentesi in grado di riempirci di cose buone, che, per qualche ora di stupida, meravigliosa grazia, forse non ci fanno dimenticare ciò che non va, ma lo rendono lontano, piccolo. Forse non ci fanno credere nell'impossibile, ma riescono a renderci grati di ciò che abbiamo - qui ed adesso, niente di più, niente di meno.
Parentesi di colore, di sole, di felicità.
Questa volta la mia parentesi si è aperta a Camogli.
Camogli è un nido di case colorate, abbracciate a contemplare il mare.
Camogli è un piccolo mondo a parte - vicoli come passaggi segreti, fiori, piazzette, negozi di artisti e di stravaganze.
Ci sono angoli che hanno la bellezza semplice e casuale delle cose preziose del quotidiano, fatte con amore, più che con arte.
Camogli è una parentesi.
Di colore, di sole, di felicità.
Di mare, di bellezza.
A Camogli i ritmi si rallentano: passeggi fra i vicoli a passo lento, curiosando in ogni vetrina, alzando il naso per goderti ogni particolare. Contempli l'azzurro all'orizzonte. Ti stupisci per la bellezza, ti lasci incantare.
Che bisogno c'è di correre quando si è felici?
Le parentesi bisogna godersele.
Così, anche quando verranno chiuse, sarà più facile tornare a rileggerle...