Una partecipazione... trasgressiva!!!

Da Debora

SPAGHETTI ALLA "BITCH-GIRL"
(dosi valide per 2 persone)
Ingredienti:
180 gr di spaghetti scalinati con trafilatura a bronzo (Voiello); 500 gr di pomodori a grappolo; 2 spicchi d'aglio; un cucchiaio d'uva sultanina; 1/2 bicchiere di vino bianco secco; un cucchiaio di pistacchi non salati e non tostati; la scorza di un limone grattugiata; un cucchiaio scarso di 'nduja calabrese; 3 cucchiai d'olio extra vergine ; sale q.b.
Preparazione:
Tritare in maniera grossolana i pistacchi.
Far rinvenire l'uva sultanina nel vino.
Grattugiare la scorza di limone.
Incidere i pomodori con un taglio a croce sul fondo e metterli in una terrina contenente acqua bollente per qualche minuto; passarli sotto un getto d'acqua fredda e poi spellarli.
Eliminare la polpa ed i semini; tagliarli a bronoise, salare e lasciarli sgocciolare.
In una capace padella che potrà poi contenere la pasta, mettere l'olio, la 'nduja e l'aglio tagliato in piccoli pezzi.
Far scaldare a fiamma vivace, sino a quando la 'nduja non si è sciolta.
Unire la bronoise di pomodori * (termine che indica il taglio degli ingredienti a dadini regolari di circa 2mm per lato); fare rosolare per 3 minuti più o meno.
Aggiungere l'uvetta ed i pistacchi; sfumare con il vino.
Abbassare leggermente la fiamma, regolare la sapidità e terminare la cottura.
Occorreranno un massimo di 15/20 minuti.
Portare a bollare abbondante acqua, salare e versare gli spaghetti.
Cuocere per 10 minuti * (tempo indicato sulla confezione che si è rivelato perfetto); scolare la pasta e travasarla nella padella del condimento.
Mantecare per un paio di minuti, spolverare con la scorza di limone e servire caldi i vostri spaghetti alla "bitch-girl".
Liberissima rivisitazione della ben più famosa pasta alla puttanesca che tra i suoi ingredienti originali prevede: pomodoro, aglio, origano, olio extra vergine d'oliva, capperi, olive nere, peperoncino se ci fermiamo alla versione Ischitana; con aggiunta di acciughe se invece vogliamo riprodurre la variante Laziale.
Anche sul nome dato a questo piatto la paternità è controversa.
C'è chi sostiene che fosse un richiamo agli abiti succinti e trasparenti indossati dalle graziose donzelle che praticavano il mestiere più antico del mondo e chi invece afferma che, il nome sia nato in seguito alla richiesta di alcuni avventori che arrivarono tardi ed affamati in un'osteria.
La cucina era ormai chiusa, non era rimasto molto altro da servire e l'oste mortificato, si sentì rispondere: facci una puttanata qualsiasi.
Nella mia famiglia invece il nome trova una spiegazione molto più prosaica....
Putta... mizzica come pizzica :-)
La storia più dettagliata della puttanesca e la ricetta potete trovarla qui .
Beh se non vengo arrestata prima partecipo alla 48° sfida dell' MTC su proposta della vincitrice Paola del blog " "... Fairies'Kitchen
Ovviamente temo l'arresto non per la presentazione del piatto o forse anche per questo ma, sopratutto per aver completamente stravolto la vera ricetta ed avergli cambiato il nome... l'ironia regna sovrana *-*.
Un abbraccio ed alla prossima.
Debora.
P.S. L'abbiamo gradita molto, il sapore è agro dolce ed ha quella nota agrumata che si è rivelata perfetta