Certo a favore di Renzi gioca la scarsa memoria degli italiani che delle promesse già si sono dimenticati. In suo aiuto accorre pure il dio pallone che aiuterà a perdere nell'oblio tutte quelle parole spese per illudere i cittadini e di cui quasi nessuno gli chiede conto. Non solo: se l'Italia dovesse ottenere un buon risultato, Matteo saprà cavalcare l'onda del successo pallonaro dal quale potrà attingere nuove metafore per raccontarci dell'Italia che riparte, che combatte e che vince anche le sfide più improbe. Una partita al giorno per dimenticare una riforma al mese. In attesa dell'autunno.
Una partita al giorno per dimenticare una riforma al mese
Creato il 11 giugno 2014 da Alessandromenabue
"La piattaforma di governo prevede entro il mese di febbraio un lavoro urgente sulle riforme costituzionali ed elettorali e subito dopo a marzo immediatamente il lavoro, ad aprile la riforma della pubblica amministrazione, e a maggio il fisco". E' il 17 febbraio: Matteo Renzi, che ha appena ricevuto da Sua Maestà Re Giorgio l'incarico di formare un nuovo governo, dimostra, perlomeno a parole, di avere le idee chiare. Un programma di riforme chiaro, essenziale e soprattutto rapido. Si sente vigoroso e invincibile il boy da Rignano, lo testimonia un gagliardo cinguettio pubblicato su Twitter quello stesso giorno:
I mesi successivi hanno confermato che le pile di Matteo erano effettivamente cariche. Il problema è che cotanta energia è stata spesa più per vincere le elezioni europee che per rendere tangibili quelli che in buona parte, allo stato attuale, restano annunci. Renzi, che di certo non è uno sprovveduto (anche se ama esserne circondato), sa bene che le promesse abbagliano la maggioranza delle persone mentre gli atti concreti scontano un'inevitabile strascico di critiche, delusioni e - non di rado - incazzature; gli stessi 80 euro, pur essendosi rivelati una mossa indubbiamente azzeccata, hanno creato scontento in quelle fasce della popolazione che non hanno potuto giovare di tale provvedimento. A ormai tre settimane da un voto che ha visto il Pd trionfare con una percentuale nemmeno sognata e certamente irripetibile, il governo porta avanti quello che è stato il refrain dei suoi primi cento giorni: navigare a vista, gettando ami di promesse, supercazzole e irrazionale ottimismo. Il renzismo, come è già stato per il berlusconismo, prospera grazie ad un clima da campagna elettorale perenne: vive dunque di illusioni, di sorrisi, di piacenti (dicono) ancelle che si danno in pasto all'informazione parlando di un'Europa dei sogni che ci promuove a pieni voti (Pina Ciriaca Picierno. Sic), di politica del dolce forno (sempre la Picierno. Doppio sic), di un futuro in cui si possa "mettere fine per sempre alla corruzione" (Alessandra Moretti alle selezioni di Miss Italia. Anzi, no: all'Ansa. Triplo sic).
Certo a favore di Renzi gioca la scarsa memoria degli italiani che delle promesse già si sono dimenticati. In suo aiuto accorre pure il dio pallone che aiuterà a perdere nell'oblio tutte quelle parole spese per illudere i cittadini e di cui quasi nessuno gli chiede conto. Non solo: se l'Italia dovesse ottenere un buon risultato, Matteo saprà cavalcare l'onda del successo pallonaro dal quale potrà attingere nuove metafore per raccontarci dell'Italia che riparte, che combatte e che vince anche le sfide più improbe. Una partita al giorno per dimenticare una riforma al mese. In attesa dell'autunno.
Certo a favore di Renzi gioca la scarsa memoria degli italiani che delle promesse già si sono dimenticati. In suo aiuto accorre pure il dio pallone che aiuterà a perdere nell'oblio tutte quelle parole spese per illudere i cittadini e di cui quasi nessuno gli chiede conto. Non solo: se l'Italia dovesse ottenere un buon risultato, Matteo saprà cavalcare l'onda del successo pallonaro dal quale potrà attingere nuove metafore per raccontarci dell'Italia che riparte, che combatte e che vince anche le sfide più improbe. Una partita al giorno per dimenticare una riforma al mese. In attesa dell'autunno.
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