Foto di Marzia Verona
Domani è Pasqua e molti si accongono ad acquistare carne, in particolare di agnello o capretto. Io no, perchè di carne ne mangio pochissima e alle feste comandate non sempre ne sento l’esigenza.
La scorsa Pasqua, in questo articolo, vi invitato a non comprare agnelli, parlando del grande mercato di animali provenienti dall’estero.
Domenica scorsa, in piazza S. Pietro. la Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente ha ringraziato Papa Francesco per le sue parole in difesa del creato e ha fatto un conseguente appello agli italiani perché a Pasqua sostituiscano la carne d’agnello e capretto con menu alternativi Veg.
La campagna è proseguita nelle principali piazze italiane, dove è stato possibile firmare la petizione con cui – spiega la Federazione – chiediamo al Governo e al Parlamento 10 leggi a tutela degli animali. Tra queste, la promozione di scelte alimentari senza prodotti di origine animale, la disincentivazione degli allevamenti intensivi e, comunque, l’obbligo di stordimento per tutte le macellazioni.
Voglio però spendere due parole per invitarvi a leggere un articolo un pò diverso, quello di Sonia de Il Pasto Nudo, cultrice della cucina consapevole, che apre spazi ad ulteriori riflessioni, legate all’esperienza di chi il gregge lo alleva come una volta e, in Italia questo accade ancora, come potete leggere nel blog Storie di Pascolo Vagante dell’allevatrice, Marzia Verona che alla fine del suo articolo conclude:
voglio invitarvi a consumare meno carne “qualunque” e più carne genuina, allevata in modo “sostenibile”, così come sono gli animali portati al pascolo. Appurato che comunque non è un agnellino di 3-4 giorni di vita a finire in tavola, ricercate proprio l’agnello pesante, ITALIANO, che oltretutto ha una carne migliore e, nel rapporto quantità di carne/peso è maggiormente a vostro favore. Non volete mangiare carne? Consumate altri cibi, ma smettetela di dire falsità sul mestiere dell’allevatore!