“Una posizione scomoda” di Francesco Muzzopappa

Da Vivianap @vpicchiarelli

Fabio è un ragazzo diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Agli occhi di registi del calibro di Amelio e Sorrentino, Fabio è una promessa del cinema italiano. Peccato che, dopo essere partito con il sogno di scrivere film d’autore, oggi lo ritroviamo a fare lo sceneggiatore di film porno. Deprimente, vero? Ma è l’unico modo per sbarcare il lunario. Così, invece di veder realizzato Il cielo di piombo, copione che da anni ingiallisce in un cassetto della sua scrivania, a Fabio tocca sfornare a un ritmo da infarto sceneggiature come la parodia di 20.000 leghe sotto i mari (per ottenere il nuovo titolo, sostituire la elle di “leghe” con una esse). Ma il giorno in cui gli annunciano che uno dei film da lui firmati, L’importanza di chiamarsi Ernesto (sostituire la emme di “chiamarsi” con una vu), è in lizza al Festival del Porno di Cannes, a Fabio viene un’idea che cambierà il corso della sua vita…

Dalla bandella di Raul Montanari: In questo libro troverete, in ordine di apparizione: un personaggio di una simpatia micidiale, tenero e vero, a cui ne succedono di tutti i colori; il mondo grottesco ma umanissimo della pornografia; le eterne aspirazioni ad avere dalla vita proprio quello che la vita non ti dà (mentre ti elargisce generosamente cose a cui non tieni affatto); una storia intrigante di amicizia perduta e poi ritrovata.Ma la vera marcia in più di Muzzopappa è una prosa “meridionale moderna”. Una scrittura in cui ci sono i sapori e la ricchezza tipici degli scrittori del Sud, ma in una versione mai così scattante, veloce, sincopata.Attenzione: il comico è una dimensione difficilissima da raggiungere. Il comico è sacro. La maggior parte dei cosiddetti libri umoristici fanno sorridere, al massimo. Hanno l’ironia, non la vera comicità. Leggendo Una posizione scomoda ogni tanto scoppiavo a ridere irresistibilmente, di pancia. Vogliamo scommettere che capiterà anche a voi?

Il miglior sceneggiatore di film porno e il peggior sceneggiatore di film drammatici, ecco Fabio, protagonista di questo romanzo, solo superficialmente “pruriginoso”, quanto piuttosto spiazzatamente ironico. A cominciare dalla storpiatura di film “normali” in versioni a luci rosse.

Attenzione! Il contenuto che segue potrebbe urtare la suscettibilità dei più (o forse dei meno):

Analcord, Erezioni di Piano, Intervista col pompino, Il glande freddo, Le seghe di Eastwick, I ragazzi del culetto e altri ancora. Fino a L’importanza di chiavarsi Ernesto. Questi sono solo alcuni dei titoli sfornati al ritmo da cardiopalma dalla giovane, una volta, promessa della cinematografia italiana.

Non si può non ridere, non si può non riflettere: i sogni, oggi, si avverano molto meno di una volta, è bene, però, tenerli sempre in un cassetto a portata di mano, non sia mai che un “vecchio amico”, che magari invidiavamo per i suoi successi professionali, lo apra e lo tiri fuori per noi proprio quando pensavamo che sarebbe rimasto ad ammuffire…


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