Gli uomini lasciano le loro donne, regolarmente, in modo sistematico, con frequenza e pianificazione scientifica, per cascare tra le gonne fresche e asciutte di una un po' più giovane, molto più giovane, oppure semplicemente più giovane.
Che tu abbia responsabilità o no, intendiamoci.
E' un peccato originale, ancora più grave di quello del paradiso terrestre.
- Ma tacete voi, che appena potete vi fate la ragazzina, o presunta tale, e alzate le tende! Siete dei bambini irrisolti, annusa cosce, irresponsabili e scappate da tutto e da tutti - ci ricorda con affabile dimestichezza la donna 'incazzata' di turno.
A parte la generalizzazione, figlia della stupidità umana, che mette tutti insieme nello stesso braciere a consumarsi.
A parte la grettezza delle osservazioni.
A parte che ognuno ha i propri scheletri negli armadi, maschi e femmine che siano.
Ma la cosa che fa letteralmente imbestialire è la voglia, freudiana direi, di non prendere visione della realtà, delle eventuali difficoltà della coppia, dell'innamoramento che può nascere incontrando un'altra persona, giovane o meno che sia, delle crisi che stanno dietro ogni decisione 'impopolare' nella coppia.
È che le donne, molte, pensano che gli uomini abbiano in testa qualcos'altro al posto del cervello.
È che le donne, moltissime, quando sono sconfitte non accettano la sconfitta.
È che le donne, tante..., si sentono, per forza e per definizione, più deboli, più abbandonate, più vessate.
E poi, parliamoci chiaro.
Quando si era a scuola, al liceo o all'università, in genere le coetanee avevano sempre un fidanzato più grande, delle classi più alte oppure, addirittura!, arrivava da fuori con l'auto.
E tu rimanevi sempre lì, con la faccia appesa, con la faccia da bambascione, con il becco asciutto e le mani abbandonate sui fianchi. Inerte e impotente, deriso, messo da parte.
Prima voi e poi noi, o no?
Eccheppalle...