Alcuni migranti hanno sfondato una recinzione che delimita il confine tra Greci e Macedonia. I migranti sono bloccati da giorni in un campo a Idomeni, nella parte settentrionale della Grecia, in attesa di entrare in Macedonia; per sfondare la recinzione hanno usato un palo della segnaletica stradale, come ariete artigianale. La barriera era protetta da filo spinato ed è stata in parte abbattuta: , perché la polizia locale, schierata in tenuta antisommossa subito dietro la barriera, ha lanciato dei lacrimogeni e delle granate stordenti per impedire il passaggio. I migranti che hanno tentato di superare il confine sono stati qualche centinaio, scrive Reuters, e secondo BBC erano soprattutto iracheni e siriani, e per ora non ci sono notizie di persone ferite o arrestate. Lo sfondamento della barriera è arrivato dopo lunghe proteste per chiedere l’apertura del confine, dopo che da giorni circa 6500 migranti sono bloccati a causa delle restrizioni alle frontiere imposte da molti paesi balcanici, fra cui la Macedonia.
Le autorità greche hanno deciso di proibire temporaneamente l’accesso ai giornalisti a tutti i campi di transito e registrazione dei migranti, perché sovraffollati. Nel 2016 i migranti arrivati in Grecia dalla Turchia sono stati circa 117mila, contro i 4500 dello stesso periodo nel 2015. Nella giornata di lunedì, scrive Al Jazeera, è stato permesso di entrare in Macedonia a 50 migranti.
La scorsa settimana Serbia e Macedonia avevano deciso di non ammettere nel proprio territorio i migranti afghani; mercoledì 24 diversi paesi balcanici hanno concordato nuove misure restrittive alle proprie frontiere; venerdì 26 Slovenia, Croazia, Serbia e Macedonia hanno imposto un limite di 580 ingressi giornalieri nel tentativo di scoraggiare altre persone a partire per la cosiddetta “rotta balcanica”. A causa della situazione a Idomeni – dove in questi giorni ci state anche diverse proteste organizzate dei migranti – il governo greco sta cercando di rallentare il trasporto verso la sua costa dei migranti sbarcati nelle isole dell’Egeo, ma non è chiaro se riuscirà davvero a moderare il flusso di persone in arrivo.
Fonte: Il Post