Riconoscono, cioé, al di là e ben oltre, quella minaccia atavica che ha frammentato anticamente il nostro comune modo di percepire la realtà, l’essenziale identità tra micro-cosmo e Macrocosmo. Non a caso, ogni grande profeta e saggio, che sia apparso su questo stanco pianeta, ha sempre parlato a folle ignoranti e schiave della paura, di una legge dell’Amore Universale, a fondamento di tutto ciò che è vita…Ma la gente è ad oggi(con buona pace di profeti e saggi ) sempre pronta a giurare, che tanto i problemi, quanto le soluzioni ai medesimi, siano questione esclusivamente “esterna”, “materiale”, per così dire “pratica”.Che i problemi, e soluzioni, vanno costantemente ricercati nel mondo là fuori… Nonostante tutto, cioé, una buona maggioranza delle persone, continua a rifiutarsi di vedere, che l’Universo è UNA e UNA SOLA COSA, da qualsiasi prospettiva lo si osservi o abbracci….Per come la vedo io, ogni singolo problema “esterno”, di questo mondo ( come, del resto, ogni possibile soluzione ), trae le proprie condizioni di possibilità, da qualche cosa che accade, ogni istante, oltre lo specchio superficiale di un incoscio che ancora releghiamo sullo sfondo delle nostre esistenze “pratiche”. Facciamo un piccolo esempio: così, tanto per offrire qualche spunto di riflessione ai viandanti dello spirito che passano da queste parti.Ovunque il nostro sguardo spazi, nel mondo “là fuori”, vediamo avvicendarsi, confrontarsi, scontrarsi, e succedersi, “DUALISMI” di ogni tipo. Evidentemente, gli esseri umani si sentono rassicurati contro le proprie interiori, sconosciute paure, se dividono il mondo intero, a furia di categorie di opposti ideologici. Allo stesso modo, tendono poi ad aggrapparsi ad un opposto di questa divisione dualistica, per poi escludere e demonizzare l’altro.I politici, ad esempio, ci giocano da sempre, su questo bipolarismo della psiche umana frammentata. Per questa gente, cercare di dividere il mondo continuamente in due parti avverse, significherebbe “vivere in una democrazia”: ” I buoni da una parte”; ” i cattivi da un’altra”. Ma è una follia prendere sul serio, e trattare come realtà, un gioco di colori, propositi e intenti, destinato a creare alleati ed avversari “ideali”, in base ad esclusioni e appartenenze ideologiche.
La mente umana, e di conseguenza la realtà esterna, sono molto più complesse e ricche di vita pulsante e vera, di un gioco di specchi che proietta continuamente il MALE esternamente a una fazione, e propaganda costantemente il BENE al suo interno….Ma la gente è abituata a dividere il mondo in due; e non fa caso che potrebbe trattarsi anche di una colossale truffa….
La gente, è avvezza a creare divisioni, separazioni e barriere; a idealizzare ciò che sta dentro il gruppo o i gruppi di appartenenza, e a proiettare il male su chi sta “fuori” da quei “cerchi”.
Prendiamo ad esempio il triste caso della cosiddetta democrazia Americana. La gente ha creduto di riconoscere ad un certo punto in un certo signor Obama, l’uomo del cambiamento, la nemesi e la cura, per tutti i danni fatti dall’amministrazione di “baby” Bush. Quanto “Mr Change” sia poi differito, a livello di scelte pratiche, dal suo, apparentemente così diverso, predecessore, sono bastati pochi mesi di “pratica” presidenziale, a mostrarlo efficacemente.
La medesima agenda, in poche parole, è stata portata semplicemente avanti da una maschera diversa. Ma le condizioni di possibilità di quanto è accaduto, riposano in quel dannato vizio della psiche di dividere il mondo in due; di trovare riparo in un sentimento di appartenenza; di idealizzare quello che si trova all’interno del proprio “insieme”(i buoni, il bene); e di proiettare infine il male “dall’altra parte”….
I teatrini del resto, prevedono che i burattinai restino sempre nell’ombra, mentre i loro giocattoli si agitano sulla scena, mantenendo costante l’impressione di un decorso “democratico” degli eventi. La gente deve avere, del resto, un’illusione di scelta. MA lo stato di frammentazione della psiche, insieme alla conseguente schiavitù dei “dualismi”, di certo costituiscono le condizioni di possibilità a-priori, di un inganno esterno tanto raffinato e persistente.
Ma alle corporazioni internazionali, ai “leviatani” finanziari ( e a “tutto il resto che c’è dietro” di loro), di colori e appartenenze di parte, non gliene può fregare di meno. I veri “poteri forti“, quelli che comandano da dietro le quinte, e non si fanno mai riprendere su uno schermo televisivo, strumentalizzano abilmente, semmai, la dipendenza della mente dalla pratica dualistica. Ovvero, lavorano su una condizione di debolezza, preesistente, della psiche umana.QUesti “signori”, creano perciò sempre nuove, comode divisioni, affinché la gente sia sempre più schiava dei meccanismo di idealizzazione e proiezione ( del dividere ideologicamente il mondo in “buoni” e “cattivi” ), per poter controllare sempre più efficacemente, un pianeta popolato da gente incapace di fronteggiare lo specchio della propria anima. I burattinai, per fare il “lavoro” che fanno, devono di necessità trascendere, le “parti” che propinano per “reali” al vasto, ingenuo e disattento pubblico. Tornando all’esempio della democrazia americana, un numero crescente di persone, ha comunque finalmente preso a diffidare di un concetto astratto di “democrazia”, che identifica l’azione “chiave” della libertà di scelta, con il semplice mettere una croce sul nome di un condidato.
Un numero crescente di persone, si sta rendendo infine conto che la possibilità di fare una croce su un nome, laddove non si possieda minimamente voce in capitolo per quanto riguarda la SELEZIONE dei candidati di “parti” , “partiti” e “partitini vari”, non “garantisce”, di per sé, minimamente, che qualche “potere forte”, affatto democratico, dall’alto non presenti semplicemente due o più maschere diverse, per la stessa, identica agenda. Eppure, molte altre persone restano ancor oggi come ipnotizzate, di fronte al fascino dello “scontro” tra le parti. Merito di un meccanismo, di una dinamica psicologica, interiore, estremamente persistente ed efficace, proprio in quanto totalmente ignorata. Non esiste ancora, lo ripeterò sempre, uno studio efficace dell’ “anatomia” della mente umana…Sicuramente, non a livello di sapere “ufficiale”
E allora..I “buoni” tutti da una parte; i “cattivi”, tutti dall’altra. I politici della maggior parte delle cosiddette “grandi democrazie” occidentali, sguazzano da sempre, in questa percezione dualistica che imprigiona psicologicamente le masse. Non a caso, specie dalle nostre parti, è più il tempo che i signori politici passano a fingere un furioso braccio di ferro tra le forze del bene, e quelle del male, che quello che effettivamente utilizzano per dar conto di un presunto programma politico…E agiscono così, grazie anche alla totale, obbediente, copertura mediatica delle loro verità “ufficiali”, semplicemente perché il gioco funziona…Ma a me, nonostante le critiche che ricevo per il presunto carattere puramente “teorico” della mia prospettiva sul mondo, non interessa quello che fanno direttamente i politici, o puntare esclusivamente il dito verso chi muove “i fili”, probabilmente, ai politici di ormai quasi tutte le cosiddette “grandi democrazie” del pianeta.
A me, interessano in particolare le condizioni di possibilità “interiori”, nell’individuo, di questa manifestazione esterna di disagio drammatico ed epocale. Perché il mondo si cambia, checché ne dicano i “patiti” della pura “Praxis irriflessa”, cambiando il modo in cui l’umanità percepisce se stessa; le sue possibilità, le sue potenzialità, i suoi fini. In ultima analisi, aiutando l’umanità a mettere in discussione, ciò che significa la parola “Realtà”. L’umanità deve smettere di aver bisogno di burattinai e burattini, interiormente prima che “là fuori”, perché una forma di reale indipendenza si manifesti nel mondo, cosiddetto “esterno”. Ma questo dettaglio, i patiti della “praxis irriflessa”, proprio non lo comprendono.
E’ allora la mente umana, per quanti intendono ascoltare le mie parole “teoriche”(naturalmente in maniera critica) che trae protezione, contro le proprie paure, dall’azione compulsiva e subconscia, del dividere continuamente il mondo in due. Il resto, quello che osserviamo nel mondo là fuori, sono solo conseguenze… “Bene” e “Male”, “Buoni” e “Cattivi”. Ma la verità è che queste “qualità” sono ad oggi drammaticamente frammischiate nell’animo di ognuno. E’ l’essere umano, il centro e il cuore di ogni problema e di ogni soluzione. I “nemici” e gli “avversari” ideologici non sono gli esseri umani vivi e pulsanti, che “leggiamo” come potenziale pericolo per noi in nome di un “ideale”; ma “categorie astratte” di individui, contenitori psicologici, prima ancora che esterni e “reali”, per l’aggressività repressa e soppressa nell’animo del singolo. La domanda che vorrei semplicemente porre è, allora: “Possono un animo in condizioni di totale frammentazione, una “Repubblica interiore” in condizione di perenne conflitto, manifestare “esteriormente” una realtà democratica efficace, valida, vera?”
La persona media, del resto, non è certo un “esperto”, nel togliere le erbacce dal proprio giardino interiore. Non tratta se stesso, come un tempio spirituale e sacro. Non va alla ricerca della propria ombra, per edificarsi consapevolmente un’anima attraverso il confronto con le proprie paure segrete.Quello che la persona media fa, è invece assorbire diligentemente e a-criticamente i valori della società che lo circonda e compenetra, a prescindere dal loro effettivo “valore”, per lui.
Quello che il personaggio medio fa, è recludere e sopprimere interiormente, tutto quello che stona, o che stride, o che contrasta, con le aspettative che il mondo pre-costituito ha nei suoi confronti. E fa tutto questo, l’uomo medio, semplicemente per sentirsi al sicuro, accolto e accettato, dalla società che lo circonda.Chi agisce in questo modo, sostituisce alla voce della propria coscienza, del proprio “Sé superiore”, del proprio spirito-guida, il consenso del “branco”; del “gruppo”, dei “gruppi”. Il consenso, e l’accettazione, anonimi, della maggioranza.E questa scissione è di per sé già il risultato più lampante, di una percezione “dualistica” e frammentaria, insita nello specchio infranto che è la psiche umana.
”Si” nasconde “la sporcizia” (quella che si ritiene, “sporcizia”) sotto lo zerbino della coscienza; e si coltiva quindi un immagine parziale e mutilata; “pubblica” e apparentemente linda e priva di ambivalenze e sbaffature, che risponda alle aspettative degli altri. Di quanti più altri, sia possibile…Ogni gruppo e sottogruppo è fatto poi per avere una sua “nemesi”, un suo avversario ideologico: un suo “nemico”ideologico. Il mondo ne è letteralmente invaso. Il bisogno di appartenenza, si manifesta tanto nell’abbracciare una fede calcistica, quanto in un ideale politico o religioso istituzionalizzato. Ai livelli più alti, il gruppo diviene magari la “supposta” società dei buoni, degli inseriti, delle cosiddette persone rispettabili…e il “nemico ideologico”, naturalmente, diventa ogni pensiero indipendente, ogni pensatore controcorrente; ogni’”out-sider”.Nella scissione dualistica interiore del soggetto che promuove i suoi aspetti in luce, e sopprime masochisticamente i propri elementi in ombra, avviene che l’individuo prende a proiettare esternamente esattamente quegli aspetti di sé che ha deciso, semplicemente, di non “conoscere”. Intendiamoci: il mondo circostante ci mette il suo, nell’erigere paletti e tabù di ogni tipo, per condizionare le menti fin dalla più tenera età, per via ideologica, alla repressione e demonizzazione dell’IGNOTO. Del TUTTO.Il “contenitore esterno dell’aggressività”, diventa allora la figura del “nemico ideologico”, su cui si può proiettare la summa del dolore per le contraddizioni e i limiti che il procedere ideologico impongono all’individuo; un nemico con cui potersela prendere liberamente, per mantenere al contempo inalterata e inviolabile la propria fedeltà al “gruppo”.
“I buoni stanno dentro; i cattivi stanno fuori”…..Purtroppo, è così che ragiona una mente frammentata. Conseguenze? Per esempio,ogni guerra, di matrice religiosa o politica, che sia stata svolta con l’assenso dei popoli.Ma basta affacciarsi alla finestra, o uscire per strada la mattina, per constatare un mondo pieno di gente che sopprime interiormente, di istante in istante, quello che la società ( realtà culturale, sociale, politica, religiosa…) nella quale è nata gli ha insegnato essere “male” ( senza permettergli di farne esperienza personale ).
Questa stessa gente, interiormente scissa a questo modo, se ne va poi tranquillamente a giro per tutta la vita, cercando disperatamente di appartenere a qualche gruppo, branco, fazione, “credo” di parte; e proiettando sui conseguenti nemici ideologici di turno, l’ombra di quel “fascio di possibilità” incomprese, “non trattate”, disprezzate, soppresse, con le quali non hanno più minimamente contatto, nella loro interiorità ( ma, del resto, c’è forse da meravigliarsi? Un sacco di gente non ha affatto, una propria vita interiore ).La caccia alle streghe che ha insanguinato la storia dell’occidente, per fare un semplicissimo esempio, non avrebbe rinvenuto le proprie condizioni di possibilità, senza un “pubblico” di esaltati, di mediocri “sconfitti” dalla vita, costantemente pronti a “purificarsi” dai propri lati in ombra, assistendo al rogo di una “proiezione esterna”, del loro costante disagio esistenziale.
Nella morte rituale di un essere umano, folle di rozzi dalla schiena perennemente curva ( per il duro lavoro e per il capo sempre chino di fronte ai potenti di turno), si prendevano allora il loro momento di gloria, esorcizzando la propria paura interiore per la “diversità”; e abbracciando l’illusione di una rivalsa contro il proprio intimo squallore.Ancora una volta, e con questo vi saluto: “Possono un animo in condizioni di totale frammentazione, una “Repubblica interiore” in condizione di perenne conflitto, manifestare “esteriormente” una realtà democratica efficace, valida, vera?” Un abbraccio controcorrente