UNA RIVOLTA (IM)PREVEDIBILE #forconi #9dicembre #fermiamoitalia

Creato il 13 dicembre 2013 da Albertomax @albertomassazza

Una rivolta più che prevedibile, annunciata col tam-tam sul web da tempo, come da tempo si era creata una polemica sulle regie occulte che ne stavano dietro. Ma una rivolta imprevedibile nei suoi sviluppi. Il rischio di un cortocircuito è altissimo: ne fa fede l’impaccio con cui due esperti surfisti dell’onda populista come Berlusconi e Grillo hanno cercato di strumentalizzare la situazione. Il primo, dopo essersi intestato un tentativo improbabile di mediazione, ha repentinamente fatto un passo indietro; l’altro, si è beccato una serie di denunce da cittadini, oltre alla replica stizzita dei chiamati in causa, per aver istigato le forze dell’ordine all’insubordinazione. Il movimento, se tale può essere chiamato, è talmente frammentato e privo di proposte da non permettere di essere cavalcato, senza correre seriamente il rischio d’essere disarcionati. In questi giorni, sotto il nome improprio della rivolta dei forconi, c’è passato un po’ di tutto: deliri neofascisti, intimidazioni mafiose nei confronti di chi non aderisce, irruzioni nelle sedi di sindacati e partiti, piccoli episodi di guerriglia autonoma, proteste specifiche e circostanziate di lavoratori e di studenti, disperati e precari cronici, personaggi vari in cerca d’autore. In questo marasma, il rischio di un cortocircuito, dicevo, è altissimo, ma non credo che ciò possa condizionare la vita del governo e delle istituzioni. Anzi, se, come pare, ci sarà un’accelerata su riforme che diano un forte segnale di rottura, l’asse Renzi-Letta sarà l’unico che potrà trarre benefici dalla situazione. L’incendio, piuttosto, rimarrà circoscritto alla piazza, con scontri intestini tra le varie anime della galassia movimentista e tra questa e le forze dell’ordine. Questo è il destino di ogni mobilitazione priva di proposta e messa su sommando tutto e il contrario di tutto. Per gli apprendisti stregoni che vorrebbero dirigere e strumentalizzare la protesta, spontanea o meno che sia, ci sarà l’effetto boomerang.



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