Vi svelo un segreto: ho fatto le 4:00 am per finire questo romance.Significa che è eccezionale? No. Però è molto divertente. L'autrice scrive dialoghi frizzanti, crea personaggi simpatici, situazioni irresistibili. Ad esempio, ragazze, sapevate che non si deve mai smettere di vedere qualcuno se l'inconscio non è d'accordo?
"«Non posso andare a prendere Min, abbiamo deciso di non...» Le dita di Cal toccarono la parete interna del tostapane, ustionandosi. Lasciò cadere il telefono. «Dannazione» disse, mettendosi le dita in bocca.«Calvin?» lo chiamò sua madre dal telefono.Cal raccolse il ricevitore. «Mi sono ustionato con il tostapane. Scusa.» Mise le dita sotto un getto d'acqua fredda. «Come dicevo, non ho intenzione di rivedere Minerva Dobbs.» Fece un passo indietro dal lavandino, scivolando su un oggetto duro e sbattendo il piede contro il mobile. «Ahi.» «Calvin?» «Sono scivolato su un coltello.» Si chinò per raccoglierlo, sbattendo la testa contro il bancone mentre si rialzava. «Al diavolo.» «Ti sei tagliato?» «No. Ti...» Lasciò cadere il coltello nel lavandino. «Ti chiamo domani, mamma.» «Calvin?» disse sua madre, ma Cal chiuse la conversazione e si fermò a ragionare.Si stava autosabotando, non c'era altra spiegazione."
Io rido ancora :)
Però c'è un però: non soffrirete mentre leggerete questo libro. Bene!, state pensando. Ecco... non so. Non so decidermi su questo. Si ride, si ride, ma le viscere restano fuori; non si sta male per i protagonisti, non si ha il patema per i loro alti e bassi. Che forse non è un difetto.O forse sì.Comunque.Io ho dato quattro stelline a questo libro (****), e vi consiglio di leggerlo. Ma attenzione, non in un luogo affollato. Vi prenderebbero per pazze, perché riderete da sole tutto il tempo. E non di notte. Perché non riuscirete a metterlo giù e al mattino avrete la faccia che ho avuto io mercoledì scorso.
Non esattamente bella da vedere.
Riepilogando il mio giudizio: divertente, senza viscere.
PS: visto che la colonna sonora di questo libro è Elvis Presley, questa ce l'ascoltiamo, che dite?