UNA SELVA FALLICA IN PIAZZA RAVEGNANA
Le sorprese agostane, ritornati in città non finiscono mai. Si pensava che panchine e alberelli posizionati nelle piazze del centro avessero colmato la sete di arredi urbani del Comune di Bologna, ma la realtà questa volta supera la fantasia. Se una settimana fa il “cantierone” intorno alle Due Torri esibiva alcuni fittoni piantati di fronte al Palazzo degli Strazzaroli, in pochi giorni l’area si è mutata in una vera e propria selva fallica di contorno alle torri su di un duplice tracciato. Il risultato di tale inutile quanto invasiva proliferazione di cilindri, che altro non fanno se non delimitare gli spazi pedonali da quelli per la viabilità su ruote, appare grottesco. Risaliamo così al progetto originario, datato 2013, su cui evidentemente non avevamo prestato la dovuta attenzione: il renderingmostrava infatti una fitta puntinatura in bianco intorno alle torri, lungo l’asse dell’adiacente via San Vitale, su via Castiglione fino al Palazzo della Mercanzia, che altro non era se non la rappresentazione in pianta degli orridi fittoni. Basta contare i puntini sulla carta e si vedrà che non solo corrispondono a quelli già eretti, ma che il completamento del progetto vedrà la messa in opera di un centinaio di fittoni.
L’appesantimento dei circuiti stride con la funzionalità stessa di tali strumenti segnalatori o dissuasori che siano, l’invasività è evidente, imbarazzante persino, in un gorgo di bianchi cilindri che fanno sembrare Piazza Ravegnana una enorme dentatura di squalo pronta ad inghiottire i passanti. Le torri e i monumenti adiacenti verranno sopraffatti dagli orrendi fittoni e dalle innumerevoli sedute presenti nel progetto che in breve diventeranno campo d’azione per la fantasia di vandali e imbrattatori. Inoltre l’accesso a via Zamboni e a via Santo Stefano è definitivamente interdetto e non vi sono varchi per mezzi di soccorso, vigili del fuoco e manutenzione. Ci si domanda come tutto ciò abbia potuto avere l’assenso della Soprintendenza competente e perché gli uffici comunali non abbiano avuto il benché minimo ritegno nell’avallare un intervento che incide tanto pesantemente sulle forme della città storica. Per delimitare gli spazi sono sufficienti pochi elementi dissuasori, tanto più in un’area tanto densa di presenze architettoniche nel cuore stesso della città.
Chiediamo di rimuovere un tale scempio, avvilente quanto costoso, dall’intera zona fino al Palazzo della Mercanzia predisponendo una diversa soluzione che riconsegni respiro e dignità ai monumenti.
“Italia Nostra” - sezione di Bologna“Comitato per Bologna Storico Artistica”“Società di Santa Cecilia - Amici della Pinacoteca di Bologna”Germana Aprato
Daniele Benati
Jadranka Bentini
Felicia Bottino
Paola Cascella
Pier Luigi Cervellati
Carlo De Angelis
Giovanna Degli Esposti
Andrea Emiliani
Fabia Farneti
Elisa Franzoni
Carlo Ginzburg
Maria Pia Guermandi
Anna Maria Matteucci
Luca Moggi
Raffaele Milani
Paolo Pupillo
Eugenio Riccòmini
Elisabetta Sambo
Daniela Scaglietti Kelescian
Lucilla Scaglietti Marchetti
Maria Pace Marzocchi
Davide Stanzani
Maria Cecilia Ugolini
Maurizio Vicinelli
Giulio Volpe