Una settimana nel futuro del giornalismo — Bbc, Facebook, Cronaca Italiana e molto altro

Creato il 10 luglio 2015 da Pedroelrey

La rubrica dove rac­co­gliamo i link per non per­dere le novità tec­no­lo­gi­che nel mondo dell’informazione.

Face­book è amico o nemico dei gior­nali? Con­ti­nua il dibat­tito sulla tra­sfor­ma­zione di Face­book in edi­tore o — in supe­ra­mico degli edi­tori. I gior­nali dovreb­bero stare in guar­dia, scrive Michael Wolff, met­tendo a con­fronto i pro­fitti che Net­flix, sito di film e serie tv in strea­ming a paga­mento, garan­ti­sce alle case di pro­du­zione (3 miliardi all’anno), rispetto a quelli pro­messi da Zuc­ker­berg (zero). E Jeff Jar­vis aggiunge mate­riale inte­res­sante al dibat­tito: “piat­ta­forme come Face­book e Goo­gle dipen­dono da un eco­si­stema di con­te­nuti e non vogliono farne parte, per­ché li met­te­rebbe in con­flitto con lo stesso sistema”.

Cro­naca Ita­liana vista da Insta­gram. Con un calen­da­rio pro­gram­mato fino alla fine dell’anno l’account Insta­gram de La Cro­naca Ita­liana (vedi imma­gine in evi­denza), che rag­gruppa sui social net­work le 18 testate locali del gruppo edi­to­riale L’Espresso, è stato affi­dato alle comu­nità di Insta­gra­mers locali, un’associazione senza fini di lucro che rag­gruppa utenti appas­sio­nati di Insta­gram. L’esperimento di que­sta gestione “chiavi in mano” è già comin­ciato par­tendo dal Veneto e si può seguire tra­mite l’hashtag #iger­sge­lo­cal. Il pro­getto della Cro­naca Ita­liana, che si basa sul con­cetto della “pros­si­mità emo­tiva”, si può seguire anche su Face­book.

La Bbc regala com­pu­ter. E qual­che giorno fa ne ha sve­lato il design. Si chia­mano Micro Bit e si tratta di mini schede di svi­luppo di 4 cen­ti­me­tri per 5 che saranno distri­buite a par­tire da otto­bre ai bam­bini di 11–12 anni. Ogni com­po­nente della scheda è pro­gram­ma­bile con un soft­ware che sarà atti­vato pros­si­ma­mente all’indirizzo microbit.co.uk. Il Micro Bit fa parte dell’iniziativa Make it Digi­tal, per “ispi­rare la crea­ti­vità dei gio­vani con gli stru­menti digi­tali e dare loro uno stru­mento per svi­lup­pare le com­pe­tenze di base nel campo della scienza, della tec­no­lo­gia e dell’ingegneria”.

Fusion diventa mag­gio­renne. La rivi­sta digi­tale lascia casa di mamma ABC News e papà Uni­vi­sion per creare una squa­dra di repor­ter digi­tali chia­mata “news lab”. La reda­zione avrà sede a New York e sarà gui­data dall’ex gior­na­li­sta di Gaw­ker Aleks Chan e da Jason Gil­bert,  senior edi­tor per Yahoo Tech.

Lo sto­ry­tel­ling che fun­ziona. Come quello del pro­getto Humans of New York. Il foto­grafo Bran­don Stan­ton rac­conta i suoi segreti per il blog di Ted.com: “Sono un par­te­ci­pante attivo alle mie inter­vi­ste; inter­rompo le per­sone gen­til­mente. Ho impa­rato che non c’è niente che la gente non vi dirà se chie­dete in modo com­pas­sio­ne­vole e legit­ti­ma­mente interessato”.

Il gior­na­li­smo basato sui dati (le metri­che) farà supe­rare il clic­k­bait. Ne sono con­vinti gli edi­tori di Upwor­thy, che hanno rila­sciato un rap­porto sulla nuova stra­te­gia di sto­ry­tel­ling del sito fon­dato nel 2012 da Eli Pari­ser. Non solo sto­rie “virali” ripro­dotte da altri siti, che atti­rano masse di click via Face­book, ma anche arti­coli e video ori­gi­nali, creati basan­dosi sui dati che rive­lano l’impatto di que­sti con­te­nuti sulla pro­pria comu­nità di let­tori. A gui­dare la tran­si­zione c’è Amy O’Leary arri­vata dal New York Times a febbraio.


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