Una settimana nel futuro del giornalismo — Silicon Valley, Sole24Ore, Google e altro

Creato il 17 luglio 2015 da Pedroelrey

La rubrica dove rac­co­gliamo i link per non per­dere le novità nel mondo dell’informazione.

Goo­gle vuole arri­vare primo su Goo­gle. Negli uffici del motore di ricerca cer­cano un Seo mana­ger per miglio­rare il traf­fico e la cre­scita dei ser­vizi, lavo­rando sulla stra­te­gia digi­tale, sull’architettura del sito e sul codice.  L’annuncio è stato pub­bli­cato nel por­tale Careers dell’azienda. Tra le respon­sa­bi­lità richie­ste dal can­di­dato: man­te­nere e svi­lup­pare il codice del sito web per assi­cu­rarne la qua­lità, il con­te­nuto e la leg­gi­bi­lità richie­sti dai motori di ricerca. Tutto vero.

Nuova pre­view card per Twit­ter. Avete notato che da mobile i tweet con i link mostrano anche del con­te­nuto aggiun­tivo? Titolo, som­ma­rio e imma­gine di ante­prima. Se que­sto vi ricorda Face­book, avete ragione. Ma può essere un van­tag­gio in più per gli edi­tori che vogliono andare oltre i 140 carat­teri con ele­menti mul­ti­me­diali come foto e video.

Il Sole su Insta­gram. No, non par­liamo di tra­monti. Que­sta set­ti­mana il Sole24Ore ha atti­vato il suo canale Insta­gram, dove dif­fonde le pagine del gior­nale e anche gra­fici e tabelle. In Ita­lia a usarlo atti­va­mente tra i quo­ti­diani c’è La Stampa, men­tre l’account della Repub­blica è fermo al pre­mio Nobel per Malala, in quello del Mes­sag­gero l’ultimo aggior­na­mento risale a tre­dici set­ti­mane fa, e per il Cor­riere ci sono due account ma nes­suno è pro­mosso sulla home­page del sito. Siamo lon­tani dall’arte delle lun­ghe dida­sca­lie” spe­ri­men­tata con suc­cesso dal New York Times per il suo account di news aperto lo scorso marzo.

Vuoi fare il gior­na­li­sta? Vai in Sili­con Val­ley. Lo ha ricor­dato Emily Bell alla con­fe­renza news:rewired a Lon­dra, dove ha par­lato di casi che sono apparsi spesso nelle nostre Set­ti­mane del gior­na­li­smo, dalla fun­zione Disco­very di sna­p­chat alla nuova edi­cola di Apple: “C’è stato un movi­mento com­ples­sivo da parte dei social media per coop­tare le news. Que­sto signi­fica che sono in grado di domi­nare l’ecosistema dell’Internet mobile”. Un bel report del suo inter­vento, da cui arriva que­sta cita­zione, lo ha scritto Phi­lip Di Salvo su Wired. 

Il Guar­dian non chiude i com­menti.  Ma con­ti­nua a tenerli aperti per soste­nere il suo gior­na­li­smo. Lo ha rac­con­tato Laura Oli­ver, com­mu­nity edi­tor del quo­ti­diano bri­tan­nico, anche lei a Lon­dra per news:rewired: i gior­na­li­sti del Guar­dian sfrut­tano i com­menti (più di 60mila ogni giorno) per chie­dere ai let­tori di con­di­vi­dere infor­ma­zioni che aggiun­gono ele­menti impor­tanti alla noti­zia, per segna­lare cor­re­zioni e man­canze e per pro­lun­gare la vita di un arti­colo. Il tempo inve­stito in com­mu­nity buil­ding paga, con­ferma Oliver.


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