Io che ho bisogno di raccontare
la necessità di vivere rimane in me e sono ormai convinto da molte lune dell'inutilità irreversibile del tempoRino Gaetano
Questa foto mi piace molto.
L'ho scattata a Lisbona nei vicoli che stanno sopra la stazione centrale.Ci sono le lenzuola stese, bianche e profumate della Pensão Duque.Oggi è una giornata grigia, poco adatta a sorridere.Una giornata poco adatta a tutto.
Quando capitano questi momenti è bello (e forse anche necessario) legarsi ad un'immagine che suscita piacevoli ricordi.
C'è una donna che fuma sui gradini di una scala.
I capelli a caschetto, gli occhi vivaci: indossa dei jeans scampanati e un maglioncino nero.Sorridente e cordiale, mi saluta.E' una persona molto discreta, riservata, con una forte personalità.Si capisce che è una donna di classe, di grande signorilità, di grande cultura e intelligenza.E' po' di tempo che, su quei gradini, quella Signora, non c'è più. Ho sperato tante volte di incontrarla per un saluto e ogni volta che giravo l'angolo, speravo di rivederla.Da ieri quella scala è più vuota che mai.Mio nonno diceva che: "Se ne vanno sempre i più buoni, quelli che ti regalano sorrisi. Quelli discreti e gentili".E continuava: "Quelli buoni se ne vanno sempre in silenzio e lasciano solo ottimi ricordi."Mio nonno non conosceva quella donna ma le sue parole la descrivono perfettamente.
ChiosaE adesso te lo dico sottovoce cara K., mentre l'ultima sigaretta si spegne e il cielo grigio sopra Torino inizia a buttare pioggia: ciao.
Oggi sono venuto a salutarti, anche se era una di quelle giornate poco adatte ai saluti.