Una statua per Puskas Oggi avrebbe 86 anni

Creato il 02 aprile 2013 da Mbrignolo

STORIE (Budapest). Cinque campionati ungheresi e sei spagnoli. Tre coppe dei campioni, un oro olimpico, una finale mondiale persa (1954) e una decina di classifiche marcatori vinte tra Ungheria e Spagna. Sbiriciare il palamarès (anche da allenatore) di Ferenc Puskas, è un’opera di lettura lunga: il super campione che fece grande prima il Budapest Honved poi il Grande Real degli anni ’50, come il suo ex compagno e amico Alfredo Di Stefano, non è incensato al pari dei Messi, Maradona, Pelé, Van Basten nella infinita diatriba sui più grandi di sempre. Ma nel gotha della storia di questo sport, va annoverato con tutte le benemerenze del caso.

Se una polmonite fatale a uno stato di salute già ampiamente compromesso non lo avesse consegnato alla terra nell’autunno del 2006, oggi il poderoso Ferenc avrebbe compiuto 86 anni. E per riconsegnarlo alla storia dei big del pallone, la sua Ungheria ha voluto omaggiarlo come si deve: una statua a grandezza naturale del leggendario campione ungherese è stata tenuta a battesimo nella piazza Puskás Öcsi di Obuda. La statua è stata creata dagli scultori Gyula Pauer e Dávid Tóth, che hanno avuto l’idea da una fotografia di Puskás che palleggiava con alcuni bambini nella piazza Toros de Las Ventas di Madrid. La statua è stata eretta dal municipio con il sostegno di imprenditori e sponsor privati.

A presenziare alla cerimonia c’erano personalità del calcio nazionale e internazionale come il presidente onorario della federazione ungherese (MLSZ) György Szepesi e Ferenc Kovács, ex compagno di Puskás nell’Ungheria e presidente onorario del Videoton FC. Proprio Kovacs a una tv magiara ha parlato del fido compagno di avventure. “Se c’è qualcuno di cui puoi parlare bene, quello è Puskás, sia come giocatore che come persona”, ha commentato, raccontando un altro aneddoto. Prima che il pullman della nazionale partisse per un incontro in Austria, un anziano signore si avvicinò e chiese di Puskás, spiegandogli che aveva assolutamente bisogno di alcune medicine irreperibili in Ungheria. A Vienna, Puskás andò a comprarle con Kovács, quindi le portò a Budapest. Appena il vecchio lo rivide gli domandò: “Hai le medicine?” E Puskás: “Sì, eccole qua. Guarisci presto, mi raccomando!”.


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