Se una polmonite fatale a uno stato di salute già ampiamente compromesso non lo avesse consegnato alla terra nell’autunno del 2006, oggi il poderoso Ferenc avrebbe compiuto 86 anni. E per riconsegnarlo alla storia dei big del pallone, la sua Ungheria ha voluto omaggiarlo come si deve: una statua a grandezza naturale del leggendario campione ungherese è stata tenuta a battesimo nella piazza Puskás Öcsi di Obuda. La statua è stata creata dagli scultori Gyula Pauer e Dávid Tóth, che hanno avuto l’idea da una fotografia di Puskás che palleggiava con alcuni bambini nella piazza Toros de Las Ventas di Madrid. La statua è stata eretta dal municipio con il sostegno di imprenditori e sponsor privati.
A presenziare alla cerimonia c’erano personalità del calcio nazionale e internazionale come il presidente onorario della federazione ungherese (MLSZ) György Szepesi e Ferenc Kovács, ex compagno di Puskás nell’Ungheria e presidente onorario del Videoton FC. Proprio Kovacs a una tv magiara ha parlato del fido compagno di avventure. “Se c’è qualcuno di cui puoi parlare bene, quello è Puskás, sia come giocatore che come persona”, ha commentato, raccontando un altro aneddoto. Prima che il pullman della nazionale partisse per un incontro in Austria, un anziano signore si avvicinò e chiese di Puskás, spiegandogli che aveva assolutamente bisogno di alcune medicine irreperibili in Ungheria. A Vienna, Puskás andò a comprarle con Kovács, quindi le portò a Budapest. Appena il vecchio lo rivide gli domandò: “Hai le medicine?” E Puskás: “Sì, eccole qua. Guarisci presto, mi raccomando!”.