La statua di Vaisravana, ricavata
da una pietra meteorica e
trafugata dai tedeschi
Una volta arrivata a Monaco di Baviera, la statua venne inserita in una collezione privata e di lei non si seppe più nulla fino al 2009, quando fu messa all'asta e fu possibile analizzarla. Un gruppo di ricercatori, guidato dal Elmar Buchner, docente dell'Istituto di Planetologia dell'Università di Stoccarda, ha pertanto potuto scoprire che la statua è stata scolpita in un grande pezzo di atassite. Quest'ultima è un tipo di meteorite ferrosa, piuttosto rara, caratterizzata dalla notevole presenza di nichel.
La statua pesa 10,6 chilogrammi e rappresenta, con molta probabilità, Vaisravana, il più importante dei Quattro Re Celesti del buddhismo. Forse è stata forgiata nell'XI secolo dalla cultura Bon. Il meteorite da cui stata ricavata cadde sulla terra nell'area compresa tra la Mongolia e la Siberia circa 15.000 anni fa. I suoi primi frammenti sono stati scoperti nel 1913.
La caduta di meteoriti è sempre stata interpretata, dalle antiche popolazioni, come un messaggio divino. I loro frammenti venivano impiegati nella confezione di oggetti preziosi. Ancora oggi uno dei luoghi più venerati al mondo, La Mecca, reca al centro la cosiddetta Pietra Nera, che molti studiosi ritengono essere un meteorite.
Tranne la statua appena "ritrovata", non si conoscono sculture ricavate da pietre meteoriche e questo rende ancora più difficile attribuire un valore alla statua. Solo la datazione del materiale da cui è stata tratta, però, la rende un oggetto inestimabile.