Wolfang Becker riesce ad unire due storie in una: la storia di una nazione divisa e quella di una famiglia che vive un proprio dramma personale.
L'atto d'amore che compie Alex nei confronti della madre diventa qualcosa di più. La sua è una vera e propria ricostruzione della storia non fedele alla realtà, al contrario si potrebbe quasi definire la costruzione di una storia che poteva essere e non è mai stata, di una stora fatta realmente dalle persone e non dalla politica, una storia dove la gente comprende e partecipa attivamente a qualcosa di positivo. Quasi un sogno utopico.
Good Bye, Lenin è una pellicola che ha l'obiettivo di raccontare a chi non c'era le difficoltà e lo smarrimento, dovuto ad un senso di libertà apparente, provato da chi viveva nella Germania dell'Est abituato ad una visione del mondo meno consumista e più concreta.
Una sceneggiatura capace di mixare perfettamente dramma e commedia per lasciare spazio a riflessioni sul senso della storia e sulla costruzione dell' identità politica. Questa pellicola è la dimostrazione che un buon cinema si può fare con pochi mezzi ma tante idee dando voce, con leggerezza e ironia, a ideali politici senza mai risultare pesante. Un omaggio alla storia più ideale che reale.ChristianeChristianeChristiane