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Una Storia Sbagliata
Titolo: Una Storia Sbagliata
Regia: Gianluca Maria Tavarelli
Genere: Drammatico
Durata: 109 minuti
Interpreti: Isabella Ragonese, Francesco Scianna,
Mehdi Dehbi, Stefania Orsola Garello, Nello Mascia
Anno: 2015
Uscita nelle sale italiane: 4 giugno 2015
Stefania si reca in Iraq durante la seconda guerra del Golfo, unendosi come infermiera ad una missione umanitaria. I suoi scopi però non sono
Gianluca Maria Tavarelli decide di trattare il tema della guerra integrandolo però con l’intimità di una storia d’amore. Il quotidiano si mischia al sociale con una spontaneità così allibente che spaventa venire a conoscere la storia dei due protagonisti e in particolare, quanto una realtà così lontana, possa avere effetti così devastante sulla loro vita privata. La presunzione dell’Occidente di sentirsi al sicuro dal resto del mondo crolla inesorabilmente durante un bombardamento in terra straniera. Stefania affronta questo ed altro nel suo viaggio, pronta ad una riformulazione completa di quello che per lei era la normalità. E solo andando lì, toccando con mano, riuscirà a comprendere che ciò che ha logorato dall’interno il suo uomo apparteneva ad un altro mondo, incomprensibile a chi non si trova a viverlo in prima persona. Roberto, invece, rappresenta colui che ci è entrato e che oramai non può più uscirne: trasformato dall’esperienza, sente come unica scelta quella di tornare sempre sul campo straniero, senza un motivo ben preciso, forse per proteggere ciò che ama da quell’orrore, e da se stesso. Stefania parte, alla ricerca di qualcosa di invisibile e sconosciuto che troverà solamente alla fine del suo viaggio, ma sotto forme inaspettate.
La storia è avvincente e il tema molto attuale, viste poi le ultime drammatiche notizie provenienti dal Vicino Oriente, ma la pellicola pre
Il vero tallone d’Achille del film è stata però la scelta di raccontare il tutto attraverso un susseguirsi di scene incentrate su frasi ad effetto. Una dopo l’altra arrivano puntuali e ridondanti, pronte a rimarcarci sempre lo stesso concetto che Iraq e Italia non sono poi tanto dissimili l’uno dall’altra, spezzettando però il film in tanti piccoli frammenti. Se poi a questo particolare aggiungiamo che la storia segue la tanto amata formula a flashback, passan
Tavarelli dimostra di possedere un’ottima sensibilità stilistica, in grado di sfiorare il viscerale. Una storia sbagliata è perciò un film imperfetto, ma che in un modo o nell’altro riesce a sorprenderci, rivelando inoltre una direzione tendente alla crescita del cinema italiano.