In queste settimane, esperti di narrativa stanno leggendo-leggendo e dibattendo-dibattendo per arrivare, nel cuore dell’estate, all’attribuzione dei più prestigiosi premi letterari italiani. Scrittori, critici, massimi esperti di editoria e lettori della domenica, sono tutti lì con il naso dentro le rose di candidati a provare di capire se meriti di più Ernesto Ferrero o Maria Pia Ammirati, e se sia più giusto far entrare nella cinquina Fabio Geda o Mario Desiati.
A mio avviso, però, quale che siano le decisioni che il gotha della romanzeria nostrana prenderà, alla fine sarà rimasto fuori dai giochi uno dei più grandi capolavori di scrittura editi nel 2011, vale a dire la lettera aperta scritta da Ruby Rubacuori a Woody Allen e pubblicata due giorni fa dal settimanale “Oggi”.
Magari si sarà fatta aiutare da un editor o da un ghost-writer (ma questo, si sa, è un trucchetto che usano anche tutti gli autori di best sellers italiani), però la vera e unica First Lady d’Italia ha certo un vero talento, quando si tratta di relazionarsi con vecchi rincoglioniti colpiti da spermite senile acuta. Quindi, giustamente, non si è lasciata sfuggire l’occasione.
Venuta a sapere che il grande regista americano aveva espresso un commento su di lei («la trovo attraente e affascinante. Magari sa anche recitare…»), la farfallina d’oro ha colto al balzo l’occasione per volare a succhiar il polline (polline.. ho scritto polline) su un altro bel crisantemo cadente, e ha inviato ad Allen una missiva che è davvero un piccolo gioiello di scrittura.
Siamo ovviamente certi che Ruby sia una grandissima fan del genio newyorkese, e che ne conosca a menadito l’opera omnia. La sua ambizione prettamente artistica risuona nelle parole contenute nella lettera che, da buon amante del bel scrivere, ritengo doveroso riportare telle-quelle qui di seguito, senza scalfirne l'integrità, e limitandomi solo a reinserire tra parentesi le frasi barbaramente tagliate dal curatore dell’editing (Lele Mora?) che, come sempre accade ai grandi romanzieri, ha privato l’originale di momenti di alta poesia e sincerità:
Gentilissimo Maestro,
ho appreso dalla stampa italiana di un Suo interesse nei miei confronti. Ne sono fiera e orgogliosa e spero di non deludere le Sue aspettative. Vorrei incontrarLa quanto prima, purtroppo io ancora non ho la possibilità di viaggiare liberamente nel Suo Paese, per noi arabi non è così facile raggiungere gli Stati Uniti (specie da quando il mio adorato zietto Hosni è dovuto improvvisamente partire per una vacanza).
Spero, quindi, che quando Lei sarà in Europa possa contattarmi per prendere un tea insieme e discutere del nostro futuro professionale. (Ricevo in ambiente confortevole e riservato, dalle 14 in poi, solo distintissimi, no numeri anonimi).
Lei per me è un mito, ho profondamente amato un suo film, che per me è un cult, si tratta de "Il Dittatore dello Stato libero di Bananas", che lei ha girato nel 1971, quando io ancora non ero nata. Come lei ben sa, sono appena maggiorenne, quindi ho visto tutti i Suoi film in dvd. (Anche se il mio preferito resta quello che è il suo indubbio capolavoro: “Tutti pazzi per Mary”, che mi fa sempre pisciare addosso dalle risate!»)
Non può immaginare, quanto ho riso, nei miei momenti di depressione, con le spassosissime battute di “Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso e che non avete mai osato chiedere”. (Anche perché, essendomi ormai abituata a Silvio, erano anni che non associavo l’idea di “sesso” a quella di “spermatozoi”.)
Woody, Lei con la sua ironia e leggerezza mi ha salvato dai momenti bui che sto vivendo negli ultimi mesi. Questa storia del «bunga-bunga» mi sta logorando e solo l’arte, la Sua arte, mi sta dando sollievo, positività e gioia di vivere. (E dire che, se tutta questa tragedia non mi avesse colpito, sarei una donna felice, lontana dagli stress e dalle fatiche della vita, con il mio bel posto di lavapiatti in un ristorante, o di cassiera al supermercato, o dilavavetri a un semaforo.. quella sì sarebbe una vita serena!)
Quando ho visto "Viky Cristina Barcelona", sono rimasta affascinata dalle intriganti dinamiche del triangolo amoroso che Lei ha sapientemente rappresentato. Come fa a descrivere così bene le dinamiche dei sentimenti? (Conoscere così a fondo l’universo femminile deve esserle costato una fortuna in gioiellini, appartamentini e cd di Apicella! Ne ho immediatamente dedotto che anche Lei, come me, dev'essere senz'altro una persona di Fede).
E poi non sa come ho invidiato Carla Bruni, quando a Parigi stava girando il suo ultimo film. Lì avrei voluto essere io al suo posto! Cosa ho io meno della prima dama di Francia? Lei è una donna solo più fortunata di me. È nata ricca e magra. Io ho dovuto lottare per conquistare tutto. Sono nata senza la prospettiva di un futuro e sto lottando per costruirmi un avvenire. (Per questo l’idea migliore mi sembra quella di vendere il mio futuro a chi, avendo ampiamente superati i settanta, quel futuro può solo comprarselo).
La mia immagine, ora è un po’ compromessa ma grazie a Lei vorrei raddrizzarla. (Come saprà, sono una vera maga, quando si tratta di riaddrizzare cose ormai date per definitivamente perdute). Io non sono la magia uomini che i media di tutto il mondo descrivono (al massimo mi limito a succhiarli). Sono una ragazza di sani principi e con un grande amore per l’arte, la letteratura e la filosofia. Ho appena letto il Don Giovanni di Søren Kierkegaard e il protagonista di questo trattato filosofico mi ha rimandato a Lei, così leggero eppure così profondo... (La pregherei solo, al nostro incontro, di non farmi troppe domande in proposito, perché non sono poi così sicura che il libro di Don Giovanni sia esattamente identico al film con Rocco Siffredi da esso tratto).
Ho un sogno: diventare la Sua nuova musa… la nuova Mia Farrow o anche Diane Keaton! Vorrei entrare nello schermo con Lei, come nella Rosa purpurea del Cairo (chissà mai che non mi capiti di reincontrare zio Hosni!), e cavalcare un cavallo bianco che mi trascina verso un nuovo futuro.
(In attesa di tale futuro, comunque, se vuole, può cominciare ad abbassarsi i pantaloni)
Sua, Ruby Rubacuori.
Immagino siate dunque tutti d’accordo con me: con un talento del genere, nessuno più di Karima Heyek, quest’anno, merita il Premio Strega!
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