Una striscia d’Eternit: testimonianze graffiate a fumetti

Creato il 02 febbraio 2012 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="281" width="133" alt="Una striscia dEternit: testimonianze graffiate a fumetti >> LoSpazioBianco" class="alignright size-medium wp-image-44210" />«Continua»: ecco un leit-motiv tipico del fumetto popolare. Il trucco ideale per fidelizzare i lettori e dare alle strisce disegnate un respiro drammatico difficile da ottenere nei confini della foliazione standard. Ma quello del finale monco è un espediente che calza a pennello anche a storie con protagonisti ben più realistici dei vari Corto Maltese, Diabolik eccetera: quelle nate nel Paese reale, raccontate dai quotidiani e riprese dagli editori che negli ultimi anni, sull’esempio dei «fumetti verità» usciti a suo tempo sul vecchio «Corriere dei Ragazzi», hanno (ri)scoperto la formula del comic journalism. Dal massacro del Circeo alla macelleria messicana della Diaz, dall’assassinio di Anna Politkovskaja alla fine di Pier Paolo Pasolini, le inchieste giornalistiche pronte a trasformarsi in piccoli best-seller a strisce abbondano. E alcune rappresentano ferite ancora aperte e dolorose.

Fra queste non poteva mancare la storia della strage silenziosa avvenuta nello stabilimento Eternit di Casale Monferrato fra gli anni del Boom e il nuovo millennio. Decenni di lucro a spese degli operai e della popolazione della città, che respirando le polveri di cemento-amianto disperse nell’aria dello stabilimento ha pagato un tributo altissimo alla legge del profitto. > LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="282" width="200" alt="Una striscia dEternit: testimonianze graffiate a fumetti >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-full wp-image-44211" />Nel dicembre scorso, il Comune di centrodestra di Casale sembrava voler scrivere l’epitaffio della vicenda barattando i 2.889 morti di mesotelioma pleurico documentati dal 1981 a oggi con il risarcimento da 18,3 milioni di euro offerto dalla proprietà. Ma come ha scritto poche settimane fa su queste pagine Mauro Ravarino, l’indignazione dei parenti dei defunti ha imposto alle autorità un brusco cambio di sceneggiatura, costringendo il sindaco Pdl Giorgio Demezzi a riaprire la pratica.

Non anticipa il finale «Eternit – Dissolvenza in bianco», € 18, il volume di 188 pagine appena distribuito in libreria da Ediesse e realizzato a quattro mani dalla cartoonist Gea Ferraris insieme con Assunta Prato, membro di spicco della Associazione delle Vittime ed ex insegnante alla scuola secondaria. Ma è comunque una testimonianza preziosa. Perché, a differenza di altri saggi di giornalismo a fumetti, rilegge la vicenda in prima persona attraverso i racconti di chi c’era e chi non c’è più. Spiega l’artista Gea Ferraris:

Il progetto è nato da un’idea di Assunta, che si era trovata a raccogliere del materiale sulla vicenda Eternit e ne era rimasta tanto sconvolta da decidere di ricavarne un libro. La scelta del linguaggio è nata dall’esigenza di differenziarsi rispetto ai volumi ispirati alla tragedia di Casale, ma anche di favorire l’immedesimazione del pubblico con i protagonisti della vicenda.

> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="187" width="250" alt="Una striscia dEternit: testimonianze graffiate a fumetti >> LoSpazioBianco" class="alignright size-full wp-image-44213" />Da qui, l’idea di rivolgersi alla sua ex allieva, fresca di diploma alla Scuola del Fumetto di Milano, una passionaccia per Maestri come Hayao Miyazaki e Tim Burton e un presente come disegnatrice del webcomic «Davvero» lanciato in rete dalla sceneggiatrice e romanziera Paola Barbato. Dal punto di vista della sceneggiatura, le autrici hanno lavorato mantenendo la massima aderenza alla realtà dei fatti, limitando licenze poetiche e «trucchi» di montaggio al minimo indispensabile.

«Tutto ciò che è importante per la storia è assolutamente realistico, compreso il segno», sottolinea Ferraris. «In questo senso, ho preferito utilizzare le mezzetinte rispetto ai bianchi e neri.  Questo, per conferire alla storia atmosfere più tenui, ma anche per evidenziare il contrasto fra gli ambienti oscuri e spettrali della fabbrica e il vissuto dei protagonisti».

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La polvere d’amianto, vero serial killer invisibile, è rappresentata da graffi inferti direttamente sulle tavole disegnate. Conclude così l’autrice:

«aggredendo fisicamente il foglio, “rovinando” i disegni, ho cercato consapevolmente di rappresentare con la tecnica come le vite delle persone venissero strappate, rovinate»

Completa la lettura di «Eternit – Dissolvenza in bianco» una corposa appendice documentale: prime pagine, testimonianze in presa diretta, ordinanze comunali, dossier fotografici che amplificano il formidabile impatto emotivo della docu-fiction a strisce, e allo stesso tempo rendono il volume una delle opere più dettagliate e aggiornate sul «caso Eternit». La sentenza definitiva su questo disastro ambientale è prevista per il prossimo 13 febbraio.
E se nella realtà non c’è spazio per l’happy end, la speranza è che una volta tanto la giustizia trionfi. Come nei fumetti.

Abbiamo parlato di:
Eternit – Dissolvenza in bianco
Assunta Prato, Gea Ferraris
Ediesse, 2012
188 pagine, brossurato, bianco e nero – 18,00€
ISBN: 978-8823016347

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