Una visita al Grant Museum of Zoology di Londra

Creato il 17 gennaio 2014 da Se4 @londonse4

Il Grant Museum of Zoology, fondato nel 1828, fa parte dell’University College di Londra ed è l’unico museo zoologico universitario rimasto in città.  Si tratta di un piccolo, affascinante museo, che ospita circa 67.000 esemplari zoologici. Molti campioni sono rari o molto rari. Inoltre, ci si possono trovare esemplari ormai estinti. Il museo deriva il suo nome da Robert E. Grant (1793-1874), influente professore di Anatomia Comparata e fondatore della collezione. Questo primo nucleo andò poi ad includere esemplari posseduti e utilizzati da Thomas Huxley, biologo e filosofo inglese, convinto sostenitore delle teorie darwiniane sull’evoluzione. Date le piccole dimensioni del museo,  i campioni sono stipati ovunque, nelle belle vetrine vittoriane e anche in altre parti. La disposizione è fantasiosa, pratica e suggestiva, perche ci rimanda ad un’idea ormai obsoleta di spazio espositivo, specialmente in un momento storico in cui a prevalere è la visione  minimalista del “less is better”. Eppure, non c’è niente di più attraente di una collezione Vittoriana con tutta la sua congerie di animali impagliati, scheletri e barattoli, nonché di esemplari piuttosto curiosi, come un vaso pieno di talpe! Molte delle specie esposte, sono ormai in via di estinzione o estinte, come la Tigre della Tasmania, il Quagga, e il Dodo. 
Parte della collezione permanente, è il Micrarium, un luogo per campioni microscopici, creato nel 2013, trasformando un vecchio magazzino in uno spazio retro-illuminato, che alloggia esteticamente i vetrini degli esemplari più piccoli della collezione. Vicino alla porta d’ingresso del museo, fa invece bella mostra di sé un’interessante collezione di modelli anatomici in vetro, ritraenti specie che erano difficili da conservare, come meduse , anemoni di mare , gasteropodi  e cefalopodi.

Tutti gli esemplari di questa collezione furono realizzati nel XIX secolo dai Blaschka, una famiglia di gioiellieri cechi. Leopold Blaschka e suo figlio Rodolfo realizzarono modelli anatomicamente accurati usando tecniche che non si è più riusciti a replicare e impiegando vetro colorato o vernici colorate fatte di polvere di vetro e minerali.
Anche se il museo è antico, il percorso coinvolge i visitatori secondo le tecniche più moderne, coinvolgendoli in importanti dibattiti sulla scienza e il suo ruolo nella società, e su come i musei andrebbero gestiti.

Il Grant Museum, assieme al Centre for Digital Humanities e al Centre for for Advanced Spacial Analysis della UCL, ha messo a punto “QRator”, un applicazione per gli iPad collegati agli schermi nel museo e anche per gli smart phone dei visitatori, scaricabile all’indirizzo: http://www.qrator.org
Il Grant Museum è aperto dal lunedi al sabato, dalle 13:00 alle 17:00 e l’ingresso è gratuito (ma si suggerisce di lasciare una piccola donazione).



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