In quel momento potrei sporgermi in avanti, concentrarmi alla ricerca della precisa balistica della gravità dei fluidi. Potrei, ma non me ne frega.Potrei, forse riuscirei, ma posso anche rifiutare la ricerca dell’errore zero.Esercito il libero arbitrio di rimbalzare sull’asse.Questo è il bello del pisciare stando in piedi.La lascio agli altri la perfezione.Sbaglio ergo piscio! Anzi spiscio!
Il piccolo Grisù spiscia e spande ineluttabilmente, gli sta stretta la prospettiva luccicante dello smalto della tazza perbenista. Magari si sforza anche di spegnere ogni scintilla di ribellione, ogni vampata di contraddizione. Si sforza ma non ci riesce. La pisciata è fuori dal coro e l’asse si bagna.La tazza del water è pur sempre un imbuto asfittico che conduce allo scarico delle fogne, a una vita che a pisciarla in posizione marziale e impeccabile, ti conduce a una merda d’esistenza.Water luccicante, mi fai semplicemente cagare, e nulla più del mio disprezzo avrai da me!
No, Grisù preferisce spegnere l’incendio dell’angustia che lo divora da dentro, e innaffia a colonizzare nuovi spazi e diversi modi di porsi, a gambe larghe e corpo basculante, alla ricerca di un improbabile punto d’appoggio.Datemi una leva e vi solleverò il mondo.Datemi un water e piscerò sull’uscio delle vostre paure, zampillerò il bordo delle vostre miserie.
Non fuori, sia chiaro. Che a farla fuori è capace qualsiasi bastian contrario, qualsiasi polemico da strapazzo. Il perfetto idiota subnormale piscia fuori dal water.No, no. Io non mi faccio da parte e non la faccio da parte.Io ti piscio prima nel water e poi pure sull’asse, che ti sia chiaro che volendo puoi farlo pure tu.Anche tu se vuoi puoi pisciare sul bordo, se non lo fai non è perché ce l’hai piccolo o ce l’hai dritto.Il mio è tanto lungo e tanto storto quanto il tuo, solo che è pure cazzuto e piscia sul bordo. Se così mi aggrada. E di non pisciare sul bordo non ci aggrada punto, a me e a lui.
Sensi di colpa? Ma per piacereeee, zero!Canto pure, mentre svuoto la belva I'm piiiiissing in my way! I'm spaaaaanding all around. Dadadaah da da daaah dadadaaaaah da da daaah!La goccia cade sull’asse, ma non è detto che poi rimbalzi nella tazza. No! Può andare alla scoperta di nuove frontiere, rimbalzando o scivolando fuori.
Quando non ho voglia di schizzi pindarici o rimbalzi prometeici, allora riposo le meningi con una letteraria pisciata nel lavandino. È un’usanza consegnata alla dignità del documento da Milan Kundera, ne “L’insostenibile leggerezza dell’essere”. Scrive che Tomáš è solito pisciare nel lavandino, perché in Cecoslovacchia si usa così. Io non sono ceco, però penso che le ceche siano tra le donne più belle d’Europa, ciò fa di me un fervido sostenitore della pisciata in qualunque sanitario che non sia in water.
Forse accade, insomma, per una legge del mio io, che non pongo troppa cura alla conclusione dell’atto urinario, diffidando della perfezione e firmando con una sbavatura d’approssimazione quella, che in fondo, è la sfumatura della mia esistenza nelle pisciate relazionali di tutti i giorni.Penso che quelle gocce al marginare del radicato pitale rappresentino in fondo quella spruzzata d’umorismo e ironia che rende sapida e salata un’esistenza altrimenti calcolata e noiosamente mirata. Quell’approssimazione canzonatoria senza la quale diventa oltremodo difficile se non impossibile tirare a campare in mezzo a un mondo di pisciatori diritti “tutto bene style” di giorno e piscialletto di notte.
Verrebbe da dire che noi non valiamo per la durata della nostra pisciata, ma per come sappiamo lasciar traccia con qualche goccia sul bordo delle nostre tazze anonime.Una pisciata senza sbrodolo non val la pena di esser vissuta.Soltanto chi ci prova sbaglia. Soltanto chi piscia sgocciola.Diffido selvaggiamente di un uomo che affermi di pisciare senza sporcare il bordo.Che esistenza priva di sfumature!
Poi si ripone la colt nelle mutande, una sgrollata e a cuccia, senza troppe cerimonie, che le mutande sono la culla dell'anima. E la mia anima vuole sentirsi a casa anche lì, con graffi e sbaffi alle pareti, che l'odore di bucato dopo un po' ci innervosisce.E via verso nuove avventure borderline. Sempre al limite!Il mio Easy Rider viaggia su due palle, non su due ruote.
Per l’uomo pisciare è un’avventura, e anche sull’asse del cesso, l’istinto atavico prevale, il richiamo della foresta ci ricorda che, da qualche parte nel tempo, siamo stati pisciatori cacciatori.Pisciatori si nasce, sgocciolatori irriverenti si diventa.Il ribelle bagna il bordo.Da vecchio cercheranno di zittirmi col catetere?Ficcatevelo nel culo il catetere!Mi garberà pisciare anche fuori dal catetere.Creperemo. lui ed io, esalando l’ultimo sgocciolio, al grido di Ora e sempre incontinenza!Mille volte meglio morire sul proprio zampillo, che sopravvivere su mutande linde e griffate.
Non ci avrete vivi! Se ci sentiremo braccati, se busserete alla porta, non lasceremo traccia del nostro passaggio. Farò scarpetta, ma I pissed here! Lo saprò io e lo saprai tu, quando capirai dal luccichio negli occhi, che ho fatto il piscio con gli schizzi. Non te lo dico, ma già lo sai.
Ah! L’ideologia dello zampillo sull’asse!Che meraviglia!Che bello svegliarsi nella consapevolezza che a dir cagate e a pisciar sul bordo, si è sempre a tempo!
K.