Una vittoria prevedibile

Creato il 26 maggio 2014 da Csimmve

Dal passato scenari futuri

La vittoria del PD era prevedibile, anzi forse inevitabile. Il declino di Forza Italia e la mancanza di un centro destra forte che aggregasse i moderati era la premessa ad una crescita del PD. Il PD di oggi è quanto di più somigliante alla DC dei tempi d’oro, al 40% appunto. Grillo più Tsipras raccoglie circa il 26% quanto il vecchio PC. Grillo cattura i voti di protesta e Tsipras quelli di una sinistra vagamente snob. Insomma niente di nuovo sotto il sole.

Quello che il futuro con tutta probabilità ci prospetta è come minimo un altro ventennio di Renzi. L’Italia che ha passato un quarantennio più un ventennio ad essere gestita da un singolare potere politico legato alle logiche di spartizione e di intreccio con gli affari ha scelto la continuità. Non poteva fare altro. Pensare di cambiare il sistema è pura follia. La locomotiva si è trascinata per più di sessant’anni e cambiare macchinista vorrebbe dire paralizzare momentaneamente il paese in vista di una ipotetica ripresa morale. Impensabile. Non so quanto la situazione potrà reggere dal punto di vista sociale ma certo quella parte di Italia che ha prosperato e galleggiato fino ad ora non poteva permettersi scossoni. A questo punto però vorrei che si smettesse di citare a vanvera Berlinguer. Il vecchio segretario non appartiene a Grillo ma tantomeno a Renzi. Renzi aveva 9 anni quando il segretario del PCI è morto. E a dire il vero non so quanto ne sia stato affascinato visto che l’inizio della sua carriera politica è stato nel PPI, quindi nella Margherita, che raccoglieva di tutto un po’, e infine tra i Democratici. Il suo percorso mi sembra vagamente altro dagli ideali di Berlinguer. E il vecchio PCI quanto ad ideali, persone, attività non ha nulla a che spartire con il PD. Con i suoi pregi e i suoi difetti era semplicemente tutta un’altra cosa. Non è la speranza di cambiamento che ha guidato il voto delle europee in Italia, ma la speranza che nulla cambi. Siamo tornati al partito unico, al gran calderone democristiano dove le varie correnti convivevano sopportandosi amabilmente in base al manuale Cencelli. Buona fortuna Italia!


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