Pellicola incentrata sulla vita di Louie Zamperini, atleta ed eroe di guerra, Unbroken è un film spaccato in due, che si rivela accattivante nella prima parte, ma rischia di scivolare lungo la china dell’esibizione evocativa e patriottica. Nonostante ciò Unbroken si lascia guardare e si segue senza particolari difficoltà.
Louie Zamperini è un ragazzo vivace e poco incline alle regole. Figlio di emigranti italiani, Louie viene iniziato all’atletica dal fratello maggiore e giunge a far parte della squadra olimpica statunitense per le Olimpiadi di Berlino 1936. Scoppiata la guerra, Louie viene arruolato dall’Air Force e, durante gli ultimi anni della guerra, prima naufraga per 47 giorni, successivamente viene recuperato dall’esercito giapponese e relegato in un campo di prigionia.
Opera terza di Angelina Jolie, Unbroken è la classica pellicola ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale che ostenta l’eroe che non si piega e non si spezza. Difatti il mantra che contraddistingue la sua vita è “se ci credi ci puoi riuscire”. È questa la frase su cui la Jolie costruisce l’intero film, come se dovesse ribadirlo a ogni inquadratura e a ogni gesto del protagonista. Questo non vuol dire che Unbroken sia un prodotto ridondante e malamente assemblato, ma si ha la sensazione che sia di dubbia utilità. Perché partendo dal presupposto che l’America ha costantemente bisogno di esibire nuovi eroi, di erigere un nuovo solido monolite nella storia a stelle e strisce, ci si accorge di come Unbroken rinnovi l’epicità del proprio passato. E Zamperini (figlio di emigranti italiani, quindi frutto dell’integrazione sociale statunitense) è un personaggio che incarna in modo esemplare la figura dell’eroe che reagisce alle avversità, che non si fa piegare dai soprusi e che, credendo di potercela fare, ci riesce.
Nonostante ciò Unbroken ha l’indubbia capacità di trascinare enfaticamente lo spettatore in una storia (vera), che alterna nemesi orientali e spirito di gruppo. Zamperini ispira e ha ispirato moltissimi americani durante l’ultimo secolo. Sportivo dalla brillante falcata, che aspettava l’ultima campanella per sprintare verso il traguardo, eroe di guerra e predicatore, Zamperini è l’emblema della risolutezza e della forza d’animo. E la Jolie gli rende merito con una biografia parziale, che vede dietro la macchina da scrivere i fratelli Coen, che lasciano da parte la loro verve grottesca, cedendo alle lusinghe lineari della narrazione biografica.
Prodotto spaccato in due, Unbroken gioca con i flashback nella prima parte, per poi lasciarsi andare all’ostentazione di corpi vessati e umiliati nella seconda, che soffre sotto i colpi della celebrazione a tutti i costi. Detto ciò comunque Unbroken è una pellicola che a tutti gli effetti si può definire compiuta e senza particolari intoppi, che conferma le capacità della Jolie di barcamenarsi senza grosse difficoltà nelle zone di guerra, prediligendo il ritratto umano ai bombardamenti.
Uscita al cinema: 29 gennaio 2015
Voto: ***