L’uncaria, nome completo Uncaria tormentosa, è un arbusto rampicante originario dell’Amazzonia, che cresce ad altitudini di circa 400 , 800 metri. Cresce nella foresta a Sud Ovest dell’Amazzonia ed è diffusa anche in altre aree del Sud America, specie nelle foreste di Brasile, Colombia e Perù. Viene anche chiamata Unghia di gatto per via della forma delle foglie che si presentano spinose. Appartiene alla famiglia delle Rubiaceae. Il fusto può raggiungere anche l’altezza di 20 metri. I rami sono spioventi,con foglie ovali di colore verde scuro. La base dei piccioli delle foglie è ricurva e piena di spine, o meglio di spine a forma di uncino che la pianta usa per sostenersi con altre specie vegetali quando vuole cercare delle zone più luminose. Da qui, il nome di Uncaria. I fiori sono di colore giallo con calice e corolla a forma di imbuto. Questa pianta è riconosciuta come una delle principali specie con accreditate proprietà officinali e fitoterapiche che vedremo nel paragrafo successivo. Le parti della pianta usate per questo scopo sono la corteccia e la radice. La maggiore concentrazione di principi attivi si ha nel periodo che precede la fioritura, per cui la raccolta va iniziata proprio prima della nascita dei fiori.
L’uncaria è una pianta con proprietà antinfiammatorie, antinfettive e soprattutto immunostimolanti. I principi attivi contenuti nella radice e nelle corteccia sembrano in grado di potenziare l’azione del sistema immunitario e dei globuli bianchi inducendo il processo di fagocitosi di virus e batteri che possono provocare infezioni varie, come influenze o raffreddori. Questa azione si esplica anche nel caso di allergeni che possono scatenare reazioni avverse dell’organismo quando entra in contatto con particolari sostanze. Infatti, all’uncaria sono attribuite anche delle proprietà anallergiche e pure antinfiammatorie nel caso di patologie reumatiche, anche se non è provato che inibisca
la sintesi delle prostaglandine responsabili delle sensazioni dolorose. Ma l’effetto più interessante riguarda le proprietà immunostimolanti (dell’uncaria) che accrescerebbero la produzione delle cellule naturali killer e dei linfociti T citotossici cioè quelli che neutralizzano le cellule danneggiate o che hanno subito delle mutazioni, come nel caso delle patologie tumorali. L’effetto immunostimolante sarebbe legato a quello antinfiammatorio ed antinfettivo, che porta al potenziamento dell’azione dei globuli bianchi. I principi attivi della pianta implicati in questa azione di tutela del sistema immunitario sono gli alcaloidi del gruppo dell'oxindolo tetra e penta ciclici, tra cui rincofillina, isorincofillina. L'uncaria contiene anche flavonoidi come l' epicatechina e fitosteroli. Studi acclarati confermano che l’azione immunostimolante avviene dopo tre giorni dall’assunzione del principio attivo per quanto riguarda le cellule naturali killer e dopo circa due settimane per i linfociti T. I tumori però sono delle patologie molto diverse da un soggetto all’altro e con meccanismi d’azione che restano tutt’ora sconosciuti, per cui le proprietà della pianta non devono generare illusioni sulla possibilità di poter curare il
cancro solo assumendo estratti di uncaria. Gli studi in corso promettono interessanti applicazioni nel campo della lotta e della prevenzione dei tumori e non è detto che la ricerca non possa scoprire delle terapie che sfruttino alcuni principi attivi vegetali per le terapie anticancro. L’uncaria è controindicata per coloro che assumono farmaci immunosoppressori, per le donne in gravidanza , per i bambini di età inferiore a 9 anni e per coloro che soffrono di infezioni gastrointestinali, in quanto i principi attivi possono proprio provocare diarrea, che scompare sospendendone l’assunzione.
Per ottenere degli effetti benefici bisogna assumere solo i principi attivi contenuti in alcune parti della pianta, ovvero corteccia e radice. Da queste si ricava l’estratto secco nebulizzato che viene venduto in forma di tavolette o compresse. Il dosaggio giornaliero consigliato è di 2, 4 mg di principio attivo o di estratto secco titolato al 3%, per ogni chilogrammo di peso corporeo, da suddividere in due somministrazioni nell’arco della giornata, da effettuare lontano dai pasti. L’estratto secco si ottiene per evaporazione totale del solvente e con la purificazione delle sostanze inutili e potenzialmente dannose. In
erboristeria di definisce estratto titolato quello che contiene i principi attivi della pianta, cioè le parti con gli effetti terapeutici, raccolte e lavorare secondo i massimi standard qualitativi. In commercio si trovano confezioni da 60 tavolette di estratto secco di corteccia di radici di Uncaria, titolato al 3% di principi attivi, cioè gli alcaloidi. Ogni tavoletta è di circa 260 mg, mentre la quota di principi attivi è di 160 mg. La dose consigliata è di una tavoletta, 1, 3 volte al giorno.
I prodotti a base di estratti di uncaria si trovano nelle farmacie, nelle erboristerie, nelle parafarmacie e nei siti di e-commerce. Anzi, negli ultimi tempi, con la pubblicità sugli effetti anticancro di questa pianta, i siti che la vendono online stanno realizzando un buon business. L’ideale sarebbe attenersi a siti seri ed affidabili che non promettono miracoli e che considerano il prodotto per quello che è: un buon integratore alimentare che non potrà mai sostituire una dieta variata ed uno stile di vita sano. La forma commerciale dell’uncaria sono le tavolette. Si vendono in boccettine da 60 compresse e costano circa 18 euro.