La Ribellione dei Lycans ferma la narrazione per fare un passo indietro e riportarci alle origini, nei luoghi e nell’epoca in cui tutto ebbe inizio. Nel primo episodio ne avevamo solo sentito parlare e ci era stato regalato qualche flashback durante una bevuta (di sangue) e l’altra, quindi al terzo racconto è giunta l’ora di soffermarci su Lucian e la figlia di Viktor: la ribelle Sonja, che oserà sfidare le regole del padre e della propria specie e ciò le costerà un caro prezzo.
In questo prequel, scopriamo come siano nati i Lycans con umane sembianze e sin dalle prime inquadrature sono molti i nuovi ed insospettabili dettagli che emergono: Lucian è il capostipite dei lupi mannari come siamo abituati a vederli, belli e senzienti, mentre la stirpe di William era (ed è!) tutt’altro. Creati per soddisfare le necessità dei vampiri, come ogni specie ridotta in schiavitù, arriverà l’ora anche per i Lycans della presa di coscienza e della conseguente ribellione per l’emancipazione, è solo questione di trovare il leader con il carisma giusto.
Storia che racconta con passione di un amore impossibile e del suo tragico epilogo dalla cui sofferenza è nata una interminabile guerra. Tutto ruota intorno ai sentimenti più forti dall’amore al risentimento ed alla vendetta, insomma il fulcro è ciò che contraddistingue gli uomini e li rende vivi e vitali che qui invece mostra l’origine umana degli immortali e di come le emozioni esistano sin dalla notte dei tempi, indipendentemente da quanto siate buoni o cattivi.
Episodio quindi caratterizzato da numerose fughe e conseguenti battaglie, missioni di soccorso e trappole, sacrifici e tradimenti tutti rigorosamente avvolti dall’immancabile oscurità della notte o delle stanze segrete di arroccati castelli di una Ungheria che pare poco reale ma molto magica e misteriosa,quasi attraente. Ennesimo film blu e sempre umido, ma per la fitta nebbia delle scene in esterni. Gli effetti speciali sono una bellezza e si nota come ogni anno che passa si raffini sempre più la tecnica.
La mano del regista cambia (anche se il soggetto – e forse la soprintendenza dei lavori – rimane in capo a Wiseman) senza che venga meno il ritmo, la voglia di azione e di far scorrere fiumi di sangue: mitra e futuristiche bombe vengo semplicemente sostituiti con affilatissime spade e un gran fluttuare dei protagonisti per sopravvivere alla battaglia. Niente veicoli solo cavalli spesso imbizzarriti (o forse dovremmo dire spazientiti) da tutte le imboscate che le oscure presenze si tendono ad ogni occasione, ma la sensazione di essere di fronte ad una pellicola di carattere con molta voglia di evasione permane.
Così promuoviamo anche questa avventura che, nonostante l’assenza di Kate Beckinsale (lasciata nel secondo capitolo in dolce compagnia), vede a fianco di Bill Nighy tutta la carica del sempre a torso nudo Micheal Sheen. Conclusa quindi la rapida carrellata, siamo ora pronti a vedere le conseguenze del risveglio di Selene in un mondo che non sarà più quello che aveva lasciato…. Di più non vi raccontiamo, ma chiudiamo con un video che in 3D farà sobbalzare dalla seggiola
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