La trama (con parole mie): Yuri Boyka, dopo la sconfitta patita contro George Chambers al termine della sfida finale nel capitolo precedente della trilogia di Undisputed, è caduto in disgrazia nella prigione russa all'interno della quale è detenuto, il suo ginocchio è molto malandato e pare ormai privo della cattiveria e dell'energia di un tempo.
Quando, però, viene a sapere che Gaga - di nuovo non Lady, ma il boss locale - ha intenzione di iscrivere il campione del penitenziario ad un torneo internazionale che vedrà affrontarsi detenuti provenienti da tutto il mondo, Boyka riprende ad allenarsi deciso a riguadagnare il rispetto ed incutere di nuovo il sacro terrore nel pubblico dei suoi match.Sistemate le cose con il nuovo campione, Boyka partirà con Gaga per le finali della competizione, durante le quali la rivalità con il lottatore americano Turbo diverrà amicizia e si scopriranno traffici degli organizzatori affinchè a vincere sia il colombiano Dolor.Ovviamente, i gentiluomini in questione avranno fatto i loro conti senza pensare alla furia del selvaggio Yuri.
Neppure il tempo di riprendermi dall'ottima sorpresa - sempre in termine di tamarrate senza controllo dal divertimento sfrenato - costituita da Undisputed 2 e mi ritrovo addirittura a complimentarmi con Isaac Florentine per aver addirittura migliorato il precedente lavoro con il - per ora - conclusivo capitolo della quasi sua trilogia dedicata ai combattimenti carcerari.
Scott Adkins, sempre più sorprendente nelle sue esibizioni durante gli incontri, torna a vestire i panni di Yuri Boyka - ormai definitivamente consolidato come protagonista della pellicola - mostrando quella che è una scalata non soltanto verso la vittoria di un torneo, ma anche tendente ad uno status che lo porta dall'essere il campione da battere tendenzialmente stronzo all'uomo simbolo del riscatto neanche fosse un novello Apollo Creed, finendo però, al contrario dell'amico di una vita dello Stallone italiano, per ripassare come si deve anche gli avversari più difficili, trovando nel frattempo anche lo spazio per ritagliarsi un'amicizia di stampo ancor più virile di quanto non fosse quella in qualche modo maturata tra lui ed Iceman Chambers con Turbo, lottatore statunitense suo potenziale avversario nel corso del torneo internazionale indetto dai vari ed eventuali boss del crimine con in palio la libertà per il vincitore assoluto.
Oltre ad una serie di coreografie straordinarie per quanto riguarda i combattimenti - esemplare il match tra Boyka ed il combattente brasiliano, un mix ad altissima velocità d'esecuzione di arti marziali, capoeira e MMA style - e ad una maggiore caratterizzazione dei personaggi - per quanto possa essere possibile per pellicole "da battaglia" come questa - al regista riesce inoltre - e con discreta ironia - il racconto dell'evoluzione di un'amicizia/rivalità come di recente avevo visto, rimanendo in ambito trash e con risultati, nel caso di Boyka e Turbo, nettamente superiori, in 2 fast 2 furious.
Un ottimo film da spegnimento di cervello, dunque, ancora più indicato del precedente per le serate con gli amici e, speriamo, non ultimo di questa serie, nel suo ambito sicuramente soprendente e certo più divertente e scorrevole di tentativi autoriali di appropriarsi del genere - Fighting di Dito Montiel, clamoroso fallimento del regista del meraviglioso Guida per riconoscere i tuoi santi -.
Certo, stiamo sempre e comunque parlando ci Cinema "basso", ma di certo in grado di conquistarsi una sua nutrita schiera di fan - grazie anche ad un protagonista azzeccatissimo - e riuscire commestibile - più o meno - anche a chi non risulti propriamente avvezzo ai film dal cazzotto facile.
Difficile dire altro, a proposito di una pellicola tutta votata all'azione - che sia sul quadrato, oppure no -, se non invitarvi a godervela ricordando i bei tempi dei Bruce Lee ed affini, scoprendo al contempo la potenziale affermazione di un nuovo, incredibile eroe action e godendovi uno spettacolo assicurato da veri e propri fenomeni del quadrato: in qualche modo, complici lo script, i protagonisti "buoni" o "cattivi" da fumettone e lo spettacolo coreografato nel dettaglio, quasi quasi la serie di Undisputed - o perlomeno, i suoi ultimi due capitoli - mi ha fatto tornare alla mente il mio caro, vecchio wrestling.
E qui al saloon non può che essere un valore aggiunto.
MrFord
"Hit me with your best shotwhy don't you hit me with your best shot?hit me with your best shotfire away."Pat Benatar - "Hit me with your best shot" -