Sono 25.026 le richieste di asilo arrivate in Italia tra il gennaio e il giugno 2014, provenienti soprattutto dal Mali (4.746), Nigeria (3.490), Gambia (3.367), Pakistan (2.979) e Senegal (1.964). Vuol dire che in appena sei mesi è stato quasi raggiunto il numero di domande pervenuto nell’intero 2013 (27.830). Si tratta di un aumento di oltre il 60% rispetto al 2012. Sono invece in totale 156.827 le domande avanzate nei 28 paesi membri dell’Unione europea tra gennaio e maggio 2014. I richiedenti asilo provengono soprattutto da Siria, Russia, Afghanistan, Iraq e Serbia.
Si tratta di cifre che provano a rendere le dimensioni di una tragedia e al tempo stesso sottolineano come il problema non possa più essere considerato solo italiano. Lo hanno confermato le parole di Melissa Fleming, portavoce dell’Alto Commissariato: “la drammatica situazione ai confini marittimi dell’Europa richiede un’azione europea urgente e concertata”. Ha elogiato al tempo stesso l’iniziativa “Mare Nostrum”, che ha il merito di aver salvato fino ad oggi migliaia di vite, ha sostenuto il portavoce.
Il portavoce dell’Onu Stephane Dujarric, ha inoltre dichiarato che l’Italia non può esser lasciata sola: “Non dovrebbe esser lasciato a un solo Paese il compito di far fronte al massiccio flusso di migranti”.
Queste parole rafforzano il dibattito in corso di svolgimento a Roma nelle ultime ore. Gli esperti della Commissione europea, delle autorità italiane e dell’agenzia europea per la protezione delle frontiere, Frontex, sono riuniti per definire l’avvio di una missione rafforzata che prenderà il nome di “Frontex Plus”.