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Unicef denuncia: “Milioni i bambini esclusi dai vantaggi dell’innovazione”. La situazione è difficile

Creato il 20 novembre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

“E’ necessario un intervento urgente per evitare che milioni di bambini vengano esclusi dai vantaggi dell’innovazione: l’organizzazione, la connettività e la collaborazione possono alimentare nuove reti globali impiegando l’innovazione per raggiungere tutti i bambini”. A lanciare l’allarme è l’Unicef, che oggi, in occasione del 25° Anniversario della Convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ha lanciato il Rapporto “La condizione dell’infanzia nel mondo-immaginare il futuro: l’innovazione per tutti i bambini”.

(vita.it)

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Milioni di bambini esclusi dai vantaggi prodotti dall’innovazione. E’ Unicef a dirlo, dopo la pubblicazione del rapporto “La condizione dell’infanzia nel mondo-immaginare il futuro: l’innovazione per tutti i bambini”, che denuncia quanto sia importante per i bambini, oggi, l’innovazione. Milioni però, purtroppo, di piccoli non possiedono questo vantaggio e così Unicef richiede “a governi, professionisti dello sviluppo, imprese, attivisti e comunità di lavorare insieme perché le nuove idee possano sfidare alcuni dei problemi più urgenti che affrontano i bambini e per trovare nuovi modi di ampliare le innovazioni migliori e più promettenti”.

Le condizioni di vita dei bambini più poveri ed il rapporto con quelli “ricchi”. “Ogni giorno i diritti di milioni di bambini vengono violati - si sottolinea nel Rapporto – basti pensare che nel mondo il 20% più povero dei bambini ha il doppio delle probabilità di morire prima dei cinque anni del 20% più ricco, quasi un bambino su quattro nei paesi meno sviluppati è coinvolto nel lavoro minorile e milioni di bambini subiscono sistematicamente discriminazioni, violenze fisiche e sessuali, abuso e incuria”. Lo studio rivela che “in tutto il mondo, il 79% dei bambini più ricchi sotto i cinque anni sono stati registrati alla nascita, ma solo il 51% dei più poveri gode del diritto ad avere un’identità ufficiale. E mentre l’80% dei bambini che vivono in città è registrato, questo è vero solo per il 51% di coloro che vivono in campagna”. ”Quasi nove bambini su dieci che appartengono al 20% più ricco delle famiglie nei paesi meno sviluppati del mondo – evidenzia ancora il Rapporto Unicef – frequentano la scuola primaria, rispetto a solo circa sei bambini su dieci delle famiglie più povere”. Inoltre, “indipendentemente dalla ricchezza, le bambine continuano ad avere meno opportunità di studiare. Per ogni 100 ragazzi iscritti alla scuola primaria in Africa occidentale e centrale, solo 90 bambine lo sono. L’esclusione peggiora nella scuola secondaria, dove per ogni 100 ragazzi sono iscritte solo 76 ragazze”.

Le richieste del direttore esecutivo dell’Unicef, Anthony Lake. “Perché l’innovazione favorisca ogni bambino, dobbiamo essere più innovativi, ripensare il nostro modo di promuovere e accendere nuove idee per risolvere i nostri problemi più antichi – ha sottolineato il direttore esecutivo dell’Unicef, Anthony Lake – le migliori soluzioni ai nostri problemi più difficili non verranno esclusivamente dall’alto verso il basso o dalla base in su, o da un gruppo di nazioni all’altro. Verranno da nuove reti per la soluzione di problemi -ha rimarcato il direttore esecutivo dell’Unicef- e dalle comunità innovative attraverso confini e settori trasversali per raggiungere i più difficili da raggiungere, e arriveranno da giovani, adolescenti e bambini stessi”. (ADNKRONOS)


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