Unione dei Comuni del Trasimeno: un salto nel buio

Creato il 07 luglio 2015 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

L’Unione dei Comuni del Trasimeno, il cui statuto è stato approvato per ultimo dal Comune di C. Lago nel consiglio del 29 giugno col voto favorevole della maggioranza PD e di Progetto Democratico, contrari Movimento 5 Stelle e Forza Italia, rischia di essere l’ennesimo ente con nuove spese e nessuna utilità.

L’Unione dei Comuni avrà un ufficio di segreteria e di ragioneria, un numero imprecisato di impiegati, un suo bilancio e dei revisori dei conti, quindi dei costi reali che secondo l’amministrazione saranno compensati dai minori incarichi del personale comunale. Peccato però che non esiste alcuno studio di fattibilità dove questi risparmi sono scritti nero su bianco. Non sono analizzate nemmeno le ricadute sul bilancio comunale, in termini di entrate e di spese, della gestione unificata dei servizi, quindi il risparmio è per ora solo questione di parole, non di numeri.

Ancora non si conosce quali saranno tutte le sue competenze, sicuramente almeno sociale e turismo, né quale sarà la sua dotazione strumentale e di personale, ma si sa che dovrà assorbire con tutta probabilità alcuni dipendenti della ex-Comunità montana e della Provincia. Pagati da chi? Si pensava dalla Regione, ma non c’è certezza; afferma il sindaco Batino che starà ai consigli comunali (ovvero in soldoni alla maggioranza) valutare se prendere il personale e quali garanzie esigere dalla Regione.

L’ente si prospetta inoltre fragile: ognuno degli 8 Comuni partecipanti potrà sfilarsi dall’Unione con soli 6 mesi d’anticipo e il presidente (uno degli 8 sindaci) verrà rinnovato di anno in anno; così congegnato l’ente non potrà permettersi alcuna progettualità di lungo respiro.

Secondo il M5s è questa la via per aumentare la burocrazia, la confusione e conseguentemente i costi nella gestione di servizi che potrebbero essere condivisi tra gli 8 Comuni semplicemente attraverso convenzioni. Il tutto ovviamente peserà sulle spalle dei cittadini.

Secondo lo Statuto scritto a 16 mani dai sindaci lacustri, parteciperanno al nuovo consiglio dell’Unione 3 consiglieri per ogni Comune: 2 di maggioranza (1 sarà il sindaco) e 1 di opposizione. E la rappresentanza delle minoranze dov’è finita? Le forze di opposizione sono portatrici di istanze molto diverse, prevedere 1 solo rappresentante rischia di escludere quei partiti che, pur avendo ricevuto il voto dei cittadini, non sono prima forza di minoranza.

Intanto il nuovo ente ha già inferto alla cittadinanza un primo colpo, politico. Nasce senza nessun coinvolgimento degli abitanti del Trasimeno, in barba a quella partecipazione che la nostra amministrazione in particolare si vanta tanto di promuovere.

Movimento 5 Stelle