Unione terre verdiane, finalmente si chiude un inutile carrozzone

Creato il 18 giugno 2015 da Bernardrieux @pierrebarilli1
Era ora! L'altra sera in Consiglio comunale, grazie al voto contrario di Rete Civica, FI e M5S, non è stato approvato il nuovo
Statuto dell'Unione Terre Verdiane, presentato dal Sindaco e sostenuto dal Pd, se ne è scritta la parola fine.
Ma cos'è (per il "cosa era" occorrerà un pò di tempo) l’Unione Terre Verdiane?
Costituita il 20 febbraio 2006 da parte dei Sindaci dei comuni di Busseto, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Roccabianca, San Secondo Parmense, Sissa, Soragna, Trecasali, cui, dall’1 marzo 2007, ha aderito anche il comune di Salsomaggiore Terme, l’amministrazione comunale di Fidenza ha trasferito all’Unione Terre Verdiane i seguenti servizi e funzioni comunali: polizia municipale (dall’1 aprile 2006); segnaletica stradale (dall’1 aprile 2006); gestione e manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione (dall’1 maggio 2006); e gestisce in forma associata con i comuni aderenti all’Unione le seguenti convenzioni: polo catastale di Fidenza; protezione civile; sportello unico per le imprese; formazione ed aggiornamento del personale; servizi informatici territoriali (SIT); comunicazione istituzionale; europrogettazione; gestione e manutenzione degli impianti di riscaldamento dei fabbricati comunali; servizio di trasporto pubblico di persone e ha conferito mandato all’Unione, per la stipulazione di un contratto unitario per la somministrazione di energia elettrica per illuminazione e forza motrice di edifici comunali ad uso diverso dall’abitativo e dalla pubblica illuminazione, a tariffe agevolate riservate ai “grandi utenti”.
Detto questo, che fare?
Operativamente, questo territorio,  partendo dagli amministratori comunali  delle fra poco ex Terre Verdiane, dovrebbe farsi promotore di una specie di Stati Generali dove verificare, confrontare, mettere in discussione organizzazione e programmi,  partendo dalle scelte strutturali che riguardano nuove e diverse forme di unione di Comuni e  servizi che l'amministrazione pubblica già mette in campo per rispondere alle esigenze ed ai bisogni dei cittadini tutti, a partire dai più deboli,  con un occhio attento ad uno sviluppo compatibile con la tutela del territorio, cercando nel contempo di far quadrare i bilanci, magari senza aumentare tariffe e accise ma risparmiando sulle spese, come farebbe un buon padre di famiglia in un periodo di crisi.Sarà il caso di ragionarci sopra.(cp)
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