Unioni civili e depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina dividono Pd e Ncd

Creato il 08 gennaio 2016 da Stivalepensante @StivalePensante

Non solo le unioni civili, ma anche il provvedimento sulla prescrizione in discussione in Commissione al Senato e la depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina. Aumentano le frizioni tra Pd e Ncd ed è proprio su quest’ultimo tema che si aprirà un nuovo fronte nel governo.

(huffingtonpost.it)

Unioni civili e depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina dividono Pd e Ncd. Il testo del decreto legislativo di riempimento della delega sulla depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina già circola in ambienti ministeriali. Ieri nella riunione preparatoria del Cdm di oggi non se ne è parlato ma la discussione si aprirà sicuramente la settimana prossima al prossimo Consiglio. A novembre l’esecutivo aveva scelto di riservare un percorso ad hoc, prevedendo un parere delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato.

La depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina. Il parere sull’abrogazione del reato che si trasformerebbe in una sanzione amministrativa comminata dal prefetto è arrivato ma sul provvedimento si registrano le perplessità di Ncd e, riferiscono fonti parlamentari, anche del ministro Alfano. Il rischio, spiegano le stesse fonti, è quello di ingolfare il lavoro delle prefetture e di lanciare un messaggio sbagliato in un momento in cui sul problema immigrazione permane l’allarme sociale. A spingere il governo in questa direzione è lo stesso procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti. “Potendo interrogare i soggetti migranti, senza la veste di indagati, ma come vittime, avremmo – spiegava il 26 novembre – informazioni per lavorare più efficacemente sulla tratta”.

A pesare nei rapporti tra Pd e i centristi è comunque soprattutto il tema delle unioni civili. Il partito del Nazareno insiste sulla stepchild adoption, anche se il testo sarà modificato con un rafforzamento dei divieti sul tema dell’utero in affitto. Una soluzione non gradita ai centristi che, tranne Cicchitto e pochi altri, non aprono neanche sull’ipotesi dell’affido rafforzato.

E nella stessa maggioranza, spiegano fonti parlamentari, si teme che il voto sulle riforme previsto prima della discussione sul ddl Cirinnà possa essere lo strumento per inviare un segnale all’esecutivo. Sullo sfondo c’è poi la questione dei ritocchi al governo: negli ultimi giorni oltre al nome di Dorina Bianchi è spuntato anche quello di Gabriele Albertini per il dicastero che andrà al Nuovo Centrodestra. Entro il 20 gennaio si dovranno poi confermare le presidenze di Commissioni al Senato. In un primo momento alla Giustizia sembrava destinato l’Ncd D’Ascola ma le quotazioni sono in ribasso. In ribasso anche le quotazioni di una riconferma per l’esponente della minoranza dem Mucchetti in Commissione Industria.


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