Il presidente dell’associazione Carlo Cremona auspica, in una dichiarazione ad ADNKronos, che sia un punto di partenza “per poter ragionare su quanto si puo’ fare a livello nazionale per il matrimonio civile tra persone omosessuali”
“Come ha detto il cardinale Sepe - aggiunge Cremona - le priorita’ sono altre: il declino dello stato sociale, la condizione di grande crisi in cui riversano le persone. Siamo quindi d’accordo con il Registro se puo’ dare una mano per allargare il tetto del welfare a tutte le famiglie riconosciute con il matrimonio civile e a quelle non riconosciute”
Cremona chiede al sindaco de Magistris di ampliare la battaglia all’area metropolitana fino a Portici, Castellammare e Giugliano coinvolgendo l’intero Sud affinchè il registro non si limiti ad essere un “provvedimento localistico” ma sia il primo passo verso una legge nazionale per il matrimonio civile.