22 articoli di cui 7 dedicati alle unioni tra persone dello stesso sesso (a cui “si applicano tutte le disposizioni di legge previste per il matrimonio” fatta eccezione per l’adozione di bambini) e all’istituzione del Registro nazionale delle Unioni Civili (a cui possono iscriversi “maggiorenni e capaci di intendere e di volere, unite da reciproco vincolo affettivo”).
Intanto il premier Matteo Renzi, in un’intervista ad Avvenire, annuncia un’iniziativa del Governo in merito…
“Io ho sempre detto che i diritti civili stanno in un pacchetto che parte dalle riforme costituzionali. Una volta che il Parlamento avrà terminato di votare queste, discuteremo anche su quella che ritengo essere una assoluta e corretta rappresentazione delle civil partnership , sul modello tedesco. E sarà superato il ddl Cirinnà perché anche in questo campo vedremo una proposta ad hoc del governo”
Dichiarazioni a cui Flavio Romani, presidente nazionale Arcigay, reagisce stizzito accodandosi a chi parla di “svolta autoritaria” del premier
“L’ennesimo cambio di rotta, che dilaziona i tempi e non entra nel merito dei contenuti. Sta diventando una storia grottesca - dice Romani a muso duro - al limite dello schizofrenia, se teniamo presente che Renzi è anche il segretario del partito di cui fa parte la senatrice Cirinnà”