Infine il fiore all'occhiello dell'insegnamento universitario a Venezia: lo IUAV, Istituto Universitario di Architettura di Venezia (fondato nel 1926), del quale vale assolutamente la pena visitare il rettorato, presso l'antico convento dei Tolentini. L'atmosfera del chiostro è degna di un campus americano. Ricca e funzionale è la biblioteca al primo piano. Ma quello che più colpisce e resta indelebile nella memoria è l'intervento didattico di Carlo Scarpa (1906-78) nell'ingresso, immediatamente alla destra di chi entra.
Va osservato con attenzione, perché esso vuole essere una dimostrazione pratica del principio di Le Corbusier, secondo il quale a Venezia si può solo costruire senza costruire. In questo senso Scarpa ha recuperato un portale dalle macerie del convento, come fece il Selva durante gli sventramenti per i Giardini di Castello, ma al contrario di Selva, Scarpa lo ha rovesciato a terra e riempito d'acqua, come si fa per una vasca, dunque costruendo senza costruire e proponendo quella tacita (o forse criptica) lezione ai futuri architetti dello IUAV, ogni volta che ne dovranno varcare la soglia.